SPONSOR "FANTASMA", I PRECEDENTI
In attesa di capire come evolverà la questione Metano Nord dopo la smentita di ieri e il comunicato di risposta della Fortitudo, tornando indietro nella storia di Basket City vengono in mente due casi che hanno una certa somiglianza con la situazione attuale.
Il primo parallelo che si può fare è quello di GMAC, che coinvolse la Effe nel 2008, esattamente dieci anni fa.
La società dell'allora patron Gilberto Sacrati annunciò in pompa magna l'accordo con il colosso di Detroit, salvo poi incassare una secca smentita pochi giorni dopo. Sacrati in una conferenza stampa spiegò che avrebbe portato a Bologna "i presidenti", e si scopri poi che non si trattava di GMAC di Detroit, ma di GMAC Real Estate IPG di New York, che fu presentata in una conferenza stampa divenuta poi celebre per la stretta di mano incrociata tra Sacrati, Choufani e Collins e per la frase di Choufani non siamo qui per fare spettacolo che col senno di poi si rivelò profetica. GMAC Real Estate IPG fu lo sponsor dell'anno della retrocessione Fortitudo, e le promesse fatte non vennero mantenute.
In Virtus, invece, ci fu un caso molto diverso, ma egualmente singolare. Lo sponsor dell'annata 2004-05, quella della promozione in A1, fu Caffè Maxim, ambizioso progetto di Max Boccio. Dopo qualche tentennamento, e - a quanto pare - una proposta d'acquisto della Virtus da parte di Boccio (rifiutata da Sabatini), l'accordo venne rinnovato per la stagione 2005-06, ma i problemi arrivarono presto. A gennaio 2006 successe l'esatto contrario di quello che Boccio avrebbe voluto. Fu la Virtus a comprare Caffè Maxim, per poi presentare istanza di fallimento per essa poco tempo dopo. Cominciò poi una lunga querelle legale tra Boccio e Sabatini, con querele reciproche, e un'accusa di bancarotta preferenziale per l'ex patron bianconero, che anni dopo si risolse con un non luogo a procedere. Boccio invece riapparve nel mondo del basket a Forlì, con i risultati che sono ben noti a tutti.