Il 2018 è stato un anno di consolidamento per la Virtus, che ha finito la scorsa stagione con una delusione, mancando i playoff, e quest’anno è ripartita con un progetto più ambizioso e con il ritorno in Europa. Le difficoltà però sono state superiori al previsto, e per ora la stagione ha luci ed ombre.

Ecco, mese per mese, il riassunto del 2018 bianconero.

GENNAIO
La Virtus inizia l'anno con una vittoria sofferta contro Pistoia, ma suna settimana dopo viene travolta ad Avellino, perdendo 87-59. Luca Baraldi dice che la maglia bianconera è stata disonorata. In ogni caso, la Final Eight viene conquistata con una sofferta vittoria casalinga contro Reggio Emilia che vale il settimo posto e l’accoppiamento contro Brescia. Ndoja però si fa male a una mano, e ne avrà per un mese. Si parla sempre di mercato, e il GM Trovato dice che conta di trovare l'ennesimo coniglio inserendo un giocatore.
La Virtus batte Trento al termine di una partita che sarà ricordata soprattutto per la rissa clamorosa tra Alessandro Gentile e Gutierrez. Tre giornate di squalifica per il primo, ricorso e riduzione a due. Il mese si chiude con una netta vittoria a Capo D'Orlando, 69-86.

FEBBRAIO
Si parte con la quarta vittoria consecutiva contro Pesaro, e un ottimista Slaughter parla di una squadra che può "ambire ai primi tre posti". A Sassari però i bianconeri crollano dal +16 e perdono, e si fa male Aradori, che salta le Final Eight. A Firenze, con un'insolita maglia gialla e davanti ad oltre 2000 tifosi, le Vu Nere perdono Alessandro Gentile in corso d'opera e la partita 97-83, uscendo quindi al primo turno. Durante la sosta per le Nazionali patron Zanetti parla esplicitamente di Europa, e si incontra - assieme a Baraldi - col presidente FIP Petrucci

MARZO
Si inizia a parlare di un rimpasto diregenziale per l'anno prossimo, ed escono alcuni nomi, da Alberani a Giuliani. A Venezia i bianconeri fanno una gran partita, nonostante l'infortunio di Stefano Gentile, ma vengono beffati da un gran canestro di Austin Daye che regala la vittoria agli orogranata. Esce una voce sui possibili playoff alla Unipol Arena, ma viene smentita dallo stesso Claudio Sabatini, che però offre il palasport di Casalecchio per la prossima Champions League. In questi giorni si capisce infatti che le Vu Nere hanno scelto la coppa organizzata dalla FIBA, con manifestazione di gradimento da parte del CEO Comninos.
Al PalaDozza viene presentato il nuovo parquet, con dettagli rossi. All'esordio, è Milano a vincere. Si parla sempre di mercato, e di nomi possibili ne escono moltissimi, ma non arriva nessuno.
A Brescia, senza Ndoja e Stefano Gentile, i bianconeri fanno un'ottima partita e vincono 66-70.
Intanto Carlos Delfino, in recupero da una lunga serie di infortuni, inizia ad allenarsi coi bianconeri. Tra i nomi di possibili dirigenti accostati per la prossima stagione esce quello di Alessandro Dalla Salda, che poi la spunterà. Il mese si chiude con due partite opposte: al PalaDozza arriva un'ottima vittoria contro Brindisi, ma a Cremona si affonda sotto un bombardamento di triple: 91-78.

APRILE
Si continua a parlare più di futuro che di presente, con le ipotesi “made in Reggio Emilia” per le accoppiate dirigenziali (Dalla Salda - Frosini) e per la panchina (Menetti). Per la prima volta si parla anche di Pino Sacripanti come possibile coach per la stagione 2018-19.
In campo si perde in casa contro Cantù, e le cose si complicano, anche perchè Alessandro Gentile rimedia una lesione muscolare.
L’ex AD Piergiorgio Bottai perde la causa intentata contro la società ed è condannato a pagare 13mila euro di “spese di lite”.
Senza Gentile, la Virtus recupera dal -12 e vince a Torino. Ma continua il periodo non facile dal punto di vista degli infortuni. Micheal Umeh accusa un’infezione al piede che lo metterà KO fino a fine stagione e lo costringerà ad alcuni giorni di ricovero.
Finalmente, dopo una ricerca sul mercato durata mesi, viene trovato il rinforzo: l’ex Torino Jamil Wilson, che viene ufficializzato dopo la sconfitta casalinga contro Varese, vera e propria beffa maturata nei minuti finali. Prima della partita, fuori dal PalaDozza, c’è una rissa tra tifosi varesini e bolognesi, che porterà a parecchie diffide.
Il nuovo innesto, Wilson, giocherà quindi solo tre partite. Intanto, dopo la 27° giornata, è ufficiale che la Virtus ha vinto il premio italiani, mettendosi in cassa circa 250mila euro.
A Pistoia, mentre l’assistente Daniele Cavicchi viene ricoverato in ospedale per un malore, la squadra reagisce e vince 61-74 restando in corsa per i playoff.

MAGGIO
Come avviene di tanto in tanto, si torna a parlare di debiti con la vecchia proprietà delle Vu Nere. Stavolta è il turno del Museo Virtus alla Unipol Arena, per il quale si dice vi sia un canone annuo di 20mila euro
Per il ruolo di DS spunta il nome di Marco Martelli, che poi la spunterà. Intanto sul campo la squadra si gioca tutto negli ultimi 80’. Con Avellino, in casa, va male: gli irpini si impongono 64-70. Per qualificarsi ai playoff bisogna allora vincere a Reggio Emilia, contro una squadra che non ha più niente da chiedere. E invece va male, malissimo. I bianconeri scendono in campo praticamente in ciabatte, finiscono sotto di 21 dopo 15’ e perdono subendo 104 punti. Addirittura si dice che Slaughter sia arrivato in ritardo alla partenza del pullman e abbia raggiunto Reggio in macchina. In ogni caso, nono posto finale e playoff mancati. La stagione finisce quindi in maniera fallimentare.
Si inizia subito a parlare di futuro, e gli unici certi della conferma paiono essere Aradori, Baldi Rossi e Pajola. Per il capitano - Klaudio Ndoja - viene aperta una petizione per la conferma da parte dei tifosi, ma non succederà. Come coach la prima opzione è Trinchieri (offerta 2+1), altrimenti si parla di Djordjevic e Scariolo. Alessandro Dalla Salda viene ufficializzato, con un contratto triennale, il 24 maggio: è lui il nuovo AD. Inizano a fioccare i nomi di giocatori accostati alle Vu Nere, da Hackett a Flaccadori. Si rescinde con Julio Trovato, che andrà a Ravenna. Intanto, il 31 maggio, ricorre il ventennale del “tiro da quattro”.

GIUGNO
I primi giorni del mese sono di stallo, con l’attesa per la risposta di Trinchieri. Intanto, Alessandro Ramagli rescinde e firma a Pistoia. Alla fine Trinchieri dice no, e la Virtus con una trattativa velocissima sceglie e firma Stefano Sacripanti, che viene presentato il 15 giugno. Triennale per il coach canturino, che mostra subito grande entusiasmo.
Intanto si dimette il consigliere Claudio Albertini (uomo IGD) a quanto pare per due ordini di motivi: dissidi sulla questione Arcocampus (quella che diventerà poi Casa Virtus) e la mancata condivisione della scelta di Sacripanti da parte di Dalla Salda.
Viene ufficializzato anche il nuovo DS, Marco Martelli. Come vice Sacripanti vorrebbe Federico Fucà, che però non viene liberato da Reggio. Arriva quindi Giulio Griccioli, mentre Daniele Cavicchi lascia le Vu Nere. Intanto, di nomi di mercato ne vengono accostati tantissimi: il primo a essere firmato e ufficializzato, il 30 giugno è David Cournooh. Arriva anche l’ufficialità della Champions League. La Segafredo viene ammessa direttamente alla fase a gironi, senza dover passare dai turni preliminari.

LUGLIO
Lorenzo Penna, che Sacripanti avrebbe voluto come undicesimo uomo, sceglie invece di restare in A2 e segue coach Cavina a Udine.
E’ comunque il mese del mercato, nel quale la squadra viene costruita per intero.
In 18 giorni vengono scelti tutti gli stranieri, con operazioni davvero molto rapide. Dejan Kravic viene ufficializzato 5 luglio, Kevin Punter il 6, Brian Qvale il 16, Tony Taylor il 18, Amath M’Baye il 21. L’ultimo straniero ad essere scelto è Kelvin Martin, il giorno 23.
Il roster viene completato con Alessandro Cappelletti, giovane prospetto reduce da un grave infortunio, e con Matteo Berti, a cui viene fatto un contratto triennale
Luglio è anche il mese del sorteggio della Champions League, con i bianconeri che vengono inseriti nel girone D.
A fine mese si sparge la voce - che sarà poi confermata - di un derby amichevole in preseason per ricordare l’Avvocato Porelli, e la cosa crea discrete polemiche.

AGOSTO
A inizio mese alcuni problemi arretrati vengono risolti. La Virtus - con l’aiuto della Fondazione - trova l’accordo con IGD per il canone di Arcocampus, la futura casa Virtus. Ma soprattutto Massimo Zanetti paga circa 400mila a Claudio Sabatini, che aveva fatto un decreto ingiuntivo alla Virtus per canoni arretrati della Unipol Arena. In questo modo ogni debito residuo è saldato.
Cappelletti ha da ridire con la sua ex squadra, Siena, per un problema di pagamenti della sua operazione al ginocchio. Nel frattempo l’ex capitano Ndoja firma a Tortona.
Il giorno 19 la Virtus si raduna alla Palestra Porelli, davanti a tanti tifosi e con enorme entusiasmo. La squadra va in ritiro a Sestola. Pietro Aradori resta una settimana poi raggiunge la Nazionale. La prima amichevole, con Ferrara, va benissimo: 107-70 e tanti tifosi presenti a Sestola.
L’ultimo giorno del mese viene presentata la campagna abbonamenti:il rincaro dei prezzi è piuttosto evidente, e soprattutto viene ufficializzato che due partite si disputeranno alla Unipol Arena, il 25 dicembre contro Reggio Emilia e il 6 gennaio contro Brescia. Per entrambi i motivi, partono subito alcune polemiche.

SETTEMBRE
E’ il mese del precampionato. La Virtus parte con due sconfitte in volata al torneo di Olbia, perdendo contro Avellino e Ludwigsburg. Nel frattempo a tutti i nuovi arrivati viene consegnato un vademecum - su idea del DS Martelli - chiamato “la Virtus siamo noi” che va oltre il semplice regolamento interno ma spiega anche la storia del club. Al Memorial Bertolazzi di Parma i bianconeri battono Trieste, ma perdono la finale contro Brindisi. Intanto la campagna abbonamenti segna 3613 tessere a fine prelazione.
Il 15 settembre è il giorno del derby al Memorial Porelli, gratuito per gli abbonati bianconeri. La Fossa non c’è, e di tifosi Fortitudo in genere ce ne sono pochi. La Virtus stravince, 81-60. Aradori torna dalla Nazionale e debutta al torneo di Jesolo, ma si ferma Qvale, per un problema alla schiena che lo perseguiterà per parecchio tempo. E’ il primo infortunio di una certa gravità della stagione bianconera. A Jesolo le Vu Nere vincono il quadrangolare, battendo prima Trento e poi Cremona.
Dopo la presentazione delle maglie - quelle di coppa hanno un effetto “pois” che ricorda un po’ quelle della Fortitudo griffate Kontatto, i bianconeri chiudono il mese con l’ultimo impegno precampionato. A Udine vittoria contro i padroni di casa, e sconfitta in finale contro Varese. La preseason quindi si chiude con un bilancio in chiaroscuro: 6 vittore e 4 sconfitte, e saldo negativo (3-4) contro squadre di pari livello.

OTTOBRE
La campagna abbonamenti si chiude a quota 4117 (per il campionato), con oltre due milioni di incasso. Brian Qvale viene nominato capitano della Virtus 2018-19, che inizia bene entrambe le competizioni, pur con grande fatica. In campionato si vince 88-92 a Trieste grazie a una grande prova di Kevin Punter (29 punt), e in Champions League arriva la vittoria contro i lituani del Neptunas dopo una gara di rincorsa e un tempo supplementare.
Luca Baraldi, in una trasmissione televisiva, dice che per il futuro sogna una “Segafredo Arena” e spiega che per eventuali offerte altri per Kevin Punter, la proprietà arriverà a pareggiare eventuali offerte di Milano.
A proposito di Milano, contro i campioni in carica la Virtus fa un’ottima partita, ma sono gli ospiti ad imporsi, 79-88. Qvale fa un’ottima partita ma poi si ferma di nuovo.
Il momento è comunque più che positivo, arrivano la facile vittoria contro Ostenda e soprattutto il sacco di Avellino, 90-96 con un grandissimo ultimo quarto da parte di Tony Taylor. Anche a Lubiana nessun problema. La prima doccia fredda inaspettata arriva a fine mese. Cremona fa la partita al PalaDozza, resta sempre avanti e alla fine dilaga per il 66-84 finale.
Il mese si chiude con una sofferta vittoria contro i coriacei tedeschi del Bayreuth: l’imbattibilità in coppa viene conservata.
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NOVEMBRE
Il giorno 4, a Venezia, la Virtus incappa in un doppio disastro. Nettissima sconfitta (94-75) ma soprattutto brutto infortunio a Kelvin Martin. Lesione muscolare e diagnosi iniziale di 3-4 settimane che si rivelerà poi ampiamente sottostimata, dato che il giocatore a oggi non è ancora tornata. Si inizia a parlare di mercato, con il consueto valzer di giocatori offerti, ma anche qui per ora non se n’è fatto nulla.
Sul momento, in ogni caso, le Vu Nere non ne risentono. In coppa arriva la vittoria a casa del Besiktas di Dusko Ivanovic, poi in campionato quella casalinga contro Cantù, e poi ancora quella contro Strasburgo, partita bellissima e di intensità playoff. Contro Torino arriva un’altra vittoria, sofferta. Intanto i tifosi del Vecchio Stile protestano con cori e striscioni contro il trasferimento per due partite alla Unipol Arena. La decisione però è già presa, e viene presentato il “Natale bianconero”, con biglietti e miniabbonamenti a prezzi agevolati per le due partite a Casalecchio.
A Patrasso arriva la settima vittoria in coppa, con la Virtus che resta l’unica squadra imbattuta della Champions League.
A Pesaro, però, nell’ultima partita prima della sosta per le Nazionali (Aradori, M’Baye e Kravic i convocati virtussini), i bianconeri perdono 89-86, dopo una partita di brutta difesa e con parecchio nervosismo.
Il mese si chiude con il comunicato della società che annuncia altre tre settimane di stop per Kelvin Martin. E si ricomincia a parlare di possibile mercato.

DICEMBRE
Se novembre era stato un ottimo mese dal punto di vista dei risultati, dicembre è di grossa sofferenza. Dopo la pausa la Virtus perde in casa contro Sassari, che era reduce da quattro sconfitte in fila. Luca Baraldi fa dichiarazioni pesanti, dicendo di essersi vergognato e che i risultati non sono in linea con le aspettative della proprietà. E sul mercato, annuncia la disponibilità di risorse, nel caso la dirigenza voglia intervenire.
A Klaipeda arriva anche la prima sconfitta in coppa, indolore dal punto di vista della classifica.
A Pistoia - dove i bianconeri ritrovano l’amato ex Ramagli - arriva una prova davvero convincente. La Virtus parte forte, difende forte (cosa non frequente, per quanto visto fin qui) e domina la partita, restando in corsa per le Final Eight. Poi però arrivano altre due sconfitte: quella a Ostenda, dopo una partita decisamente brutta, ma soprattutto quella a Brindisi, dove la squadra affonda a -16 nel primo quarto, riesce a risalire ma poi cede di nuovo. Uno scontro diretto per le Final Eight perso, che complica le cose.
Si rimedia la sera di Natale: davanti ai 7111 spettatori della Unipol Arena la Virtus (senza anche Aradori) batte Reggio, con parecchia fatica e grazie alla raffica finale di Punter. L’anno si chiude i nuovi problemi alla schiena per Qvale, e la sconfitta a Trento in una gara giocata in grande emergenza. Final Eight compromesse: i Forever Boys, con uno striscione, chiedono alla dirigenza meno parole e più fatti.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI