VIRTUS, IL PUNTO PRIMA DEL RADUNO
Ancora pochi giorni, e inizierà ufficialmente la stagione della Virtus, con il raduno previsto per domenica pomeriggio alla Palestra Porelli.
Dal 9 maggio, giorno in cui i bianconeri hanno terminato la stagione scorsa con la brutta sconfitta di Reggio Emilia, sono passati poco più di tre mesi, ma di cose ne sono cambiate davvero tante, sotto tutti gli aspetti.
PROPRIETA'
I dissapori del recente passato sembrano un ricordo. L'aumento di capitale è stato sottoscritto da tutte le componenti della proprietà, ed è stato trovato un accordo con IGD per l'affitto della nuova foresteria, per i prossimi 15 anni. Inoltre, l'intervento di Massimo Zanetti ha risolto la grana del decreto ingiuntivo di Sabatini relativo a passati canoni della Unipol Arena. E' auspicabile sperare che questo sia l'ultimo retaggio legato al passato e che quindi da ora in poi si possa guardare al futuro con maggiore tranquillità.
Di sicuro la nuova foresteria, oltre a diventare un punto di riferimento per i tifosi e anche per il quartiere - con il suo playground - è un investimento che consentirà alla società di risparmiare in termini di affitti grazie alle nove unità abitative in cui abiteranno membri della squadra e dello staff.
SOCIETA'
Qui la rivoluzione è stata profonda. E' arrivato un nuovo amministratore delegato, Alessandro Dalla Salda, che ha subito preso in mano le redini della società dal punto di vista gestionale e amministrativo. Come braccio operativo "sportivo" è arrivato il nuovo Direttore Sportivo Marco Martelli, che si è occupato del mercato assieme a coach Pino Sacripanti. La catena di comando è chiara, lineare e piuttosto corta. Questo è sicuramente un pregio e dovrebbe evitare quelle incertezze e incomprensioni che l'anno scorso sono costate punti preziosi in classifica.
Il gradimento degli sponsor sembra esserci: ne sono già stati annunciati tre nuovi, ovvero Gi Group, Villalba e VB Impianti.
SQUADRA
Anche qui, totale rivoluzione. Si è partiti dall'allenatore, e i primi nomi cercati - soprattutto Andrea Trinchieri - sono stati di altissimo spessore. Alla fine è arrivato un coach dalla solidissima esperienza di campionato italiano e coppe come Pino Sacripanti, e che ha fatto bene ovunque sia andato.
La filosofia della squadra è stata rivoluzionata. Dalla "trazione italiana" di Aradori e Gentile si è passati alla "trazione europea". Tre sole conferme, i giocatori che avevano contratto (Aradori, Baldi Rossi e Pajola) e sei stranieri nuovi, tutti con esperienza di coppe europee, cosa importante in vista della prossima Champions League. Un paio dal campionato italiano (M'Baye e Martin), gli altri dall'Europa, tra cui un grande realizzatore che l'anno scorso ha vinto la Champions League (Punter) e due centri di oltre 2.10, cosa che a Bologna non si vedeva da parecchio tempo. Sulla carta la squadra sembra costruita bene, è completa sotto tutti i ruoli, e sembra avere notevole potenziale offensivo. Ed è lunga, cosa fondamentale per reggere il doppio impegno. Se l'unica delusione sul mercato, parole di Dalla Salda, è il mancato arrivo di Lorenzo Penna, ovvero l'undicesimo uomo, vuol dire che in generale i dirigenti bianconeri hanno preso i giocatori che volevano prendere, e questo non è sempre scontato, anzi.
I tifosi, in attesa di potersi abbonare da settembre (solo al campionato oppure a entrambe le competizioni, ci saranno le due possibilità), sembrano gradire parecchio la filosofia che è stata scelta.
Difficile dire dove può arrivare questa Virtus, che come ogni società sportiva verrà giudicata principalmente per i risultati sportivi. Gli obiettivi societari dichiarati sono superare il girone di Champions League (quindi arrivare nelle prime quattro) e fare i playoff in campionato, ovvero quello che è mancato l'anno scorso. In serie A dipenderà molto anche dagli avversari, ovviamente. Non tutte le squadre sono ancora complete, in ogni caso Milano (soprattutto) e Venezia sembrano partire parecchio avanti a tutte. Poi c'è un gruppo che comprende Avellino, Trento, Brescia e la Virtus, con possibili inserimenti di Torino e Sassari. Insomma, anche se è decisamente presto per dirlo, a oggi parlare di un posto nelle prime quattro non è un'esagerazione.