Tra i tifosi biancoblu non è passato inosservato il fatto che la Fortitudo 2021-22 stia utilizzando, nelle nuove maglie da allenamento griffate Adidas, un logo diverso da quello classico, ovvero la Effe scudata con l'Aquila sovrastante. Questo, una "semplice" Effe scudata senza aquile, è mutuato dalla storia della Fortitudo, dato che era lo stesso usato negli anni '80, prima dalla Mercury di Dante Anconetani e poi dalla Yoga di John Douglas.
Guardando le vecchie foto biancoblu, si notano anche anni in cui sulla canotta della Effe c'era il nome dello sponsor (es. Alco) e basta, senza alcun logo. Per non parlare di canotte verdi o rosse, invece del classico biancoblu.

Tornando alla storia recente, negli ultimi anni, dopo la ripartenza, non è la prima volta che la Fortitudo attuale studia e lancia nel marketing loghi diversi, come ad esempio questo nell'anno 2017-18 e con coach Boniciolli in panchina.

Nella maglie da gioco - però - finora c'è sempre stato il logo "originale". Quest'anno si vedrà, anche se dalle parole di Christian Pavani - interpellato in merito - par di capire che il logo "storico" potrebbe essere utilizzato per tutta la stagione.
Entriamo nell’anno dei 90 anni della sezione pallacanestro Fortitudo, è una operazione di marketing da Fortitudo, in quegli anni è nato lo spirito Fortitudo e vogliamo dimostrare ai nostri giocatori che cos’è. Per tutta la stagione vogliamo far capire quando è entrato l’orgoglio Fortitudo, il nostro spirito, è un imprinting di fortitudinità, è l’anno del riscatto rispetto all’anno scorso del quale mi prendo tutte le responsabilità. Sarà un anno bello, faremo tante cose da Fortitudo.

Il tutto ovviamente si inserisce in un discorso più ampio. Il logo "originale" è di proprietà di SG Fortitudo, e questo limita i margini di manovra della società. Da sempre a Fortitudo Pallacanestro Bologna 103 (e prima del fallimento, alla vecchia società a Fortitudo Pallacanestro srl) l'uso sportivo è concesso a titolo gratuito, visto che la sezione basket - poi diventata professionistica - era una diretta emanazione della Casa Madre. Per l'utilizzo commerciale, invece, serve un accordo economico tra le due parti, e in passato ci sono stati diversi problemi, soprattutto all'epoca di Gilberto Sacrati e poi della faticosa ripartenza della Effe nelle due anime della Biancoblu ed Eagles, che non si amavano (eufemismo) tra loro. E tra i vari motivi di attrito reciproco anche il "possesso" o meno del marchio era diventata una discriminante.
Fortunatamente tutto ciò appartiene al passato, e ora c'è una sola società in cui tutti i tifosi biancoblu si riconoscono.

Da parte di SG Fortitudo, ovviamente, la disponibilità a un accordo c'è, come ha recentemente spiegato il nuovo presidente Andrea Bianchini.
I rapporti con la 103? Sono rapporti legati all’utilizzo del marchio per il merchandising. I nostri Settori Giovanili non collaborano più da qualche anno. La mia intenzione come presidente è intavolare rapporti amichevoli, ma sono convinto che il dialogo tra due società debba essere di reciproco benessere. Sono pronto a sentire se la 103 avrà bisogno di qualcosa.

Nella storia dello sport, ovviamente, non è la prima volta che una società cambia il logo, anzi in tempi recenti succede molto più spesso di prima, proprio per ragioni di marketing. E avere un marchio proprio (magari registrato) di cui poter disporre, senza doversi accordare periodicamente con altri, è di sicuro un “plus” per ogni società.
La storia della Fortitudo - con tutte le traversie di una decina d'anni fa - però dice anche che i tifosi sono fortemente legati al “marchio” storico, quello di proprietà di SG, e quindi che un eventuale cambio anche sulle maglie da gioco non sarebbe roba da poco. Sono tutte considerazioni che la società dovrà fare, per poi prendere la decisione migliore.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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