Paolo Napoleon James Banchero, classe 2002, ha esordito a soli 19 anni con i suoi Orlando Magic in NBA, e l’esordio è stato da sogno. Una prestazione di altissimo livello a conferma delle aspettative. Unico neo del match è la sconfitta finale a favore dei Detroit Pistons. Ma per il resto, è già entrato nella storia dell'NBA come uno dei migliori rookie all’esordio.

E dunque, cosa pensano i bookmaker del talento italo-americano? La quota per Banchero vincitore del premio rookie of the year è pari a 2.00 quindi il 50% di probabilità. Un'ottima occasione per iniziare a giocare sfruttando i bonus scommesse senza deposito dei siti stranieri.

Nato e cresciuto in America, ha però il padre di origini liguri, grazie al quale ha ottenuto la cittadinanza italiana nel 2020. 210cm di altezza per 110 chilogrammi, è stato la prima scelta nel draft 2022. Gli Orlando Magic hanno puntato subito su di lui, facendolo diventare il secondo italiano dopo Andrea Bargnani nel 2006.

Il giovane talento si era messo in mostra già ai tempi del college, diventando recluta a cinque stelle di consenso e ricevendo offerte dalle più importanti e prestigiose università. La scelta sarà per la Duke University, dove disputerà una parte di campionato da assoluto protagonista per poi rendersi disponibile ai draft e rinunciare alla restante parte di stagione.

Forse è ancora presto per fare previsioni sul futuro del giocatore, ma dai primi minuti che abbiamo potuto vedere, sembra abbia tutte le carte in tavola per diventare uno tra i migliori italiani che han mai giocato in NBA.

L’esordio in NBA


Debutto memorabile per Banchero, che ha mostrato subito aggressività e fisicità da fare invidia. Primo canestro dopo soli 20 secondi e poi via con schiacciate, jumper e stoppate da grande campione. Qualche fallo di troppo, ma è il minimo per un giovane rookie all’esordio. Il tabellino finale segnerà 27 punti, 9 rimbalzi, 5 assist e 2 stoppate.

Un esordio simile risale a quasi venti anni fa, ad opera di un certo LeBron James. Anche il profilo Twitter dei Magic celebrano l’ala italiana, pubblicando un'immagine evocativa del campione del passato, di spalle, e del nuovo che avanza con la scritta “first 25/5/5 debut since LeBron James”. Per vedere un altro esordio di tale spessore, con almeno 25 punti, 5 rimbalzi e 5 assist, bisogna risalire al 1969. A realizzarlo fu Kareem Abdul Jabbar.

Nelle prime quattro partite ha continuato a giocare da grande campione, mettendo a referto almeno 20 punti, diventando la terza prima scelta assoluta a riuscirci nella storia dell’NBA.

Il futuro con l’Italbasket


Lo ha dichiarato più volte, e l’affetto che nutre per lo stivale è evidente anche nel suo profilo social, con tanto di bandiera tricolore in evidenza: vuole essere un giocatore della nazionale italiana. In un video per Slam Magazine si è mostrato in maglia azzurra con il numero 1 e il suo nome. Coach Pozzecco non vede l’ora di abbracciarlo e costruire intorno all’ala azzurra la squadra per i prossimi mondiali in programma ad agosto. Ma sarà davvero così?

Purtroppo, non sarà facile coinvolgerlo nelle attività italiane per via delle regole stringenti dell’NBA e per l’importanza che ricopre con il club di appartenenza. Potrà infatti giocare non più di 28 giorni tra una stagione e l’altra in canotta azzurra. Ma sia Pozzecco che Petrucci sono intenzionati a convincere il talento di Seattle a rappresentare l’Italia ai mondiali.

Gli scenari possono cambiare da un momento all’altro, lo sappiamo, poiché quello che prima era solo un interessante giocatore della Duke University, ora è un fenomeno sulla bocca di tutti gli esperti di settore. Che possa venir attratto dall’idea di rappresentare gli USA anziché l’Italia? È probabile. Noi tutti speriamo che, in qualche modo, possano prevalere le origini e il fascino del bel paese.
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