Alla vigilia della ripresa dell'attività - se i tamponi molecolari confermeranno i risultati degli antigenici domani Brindisi sarà in campo - coach Frank Vitucci ha fatto il punto parlando a Elisabetta Ferri sul Corriere dello Sport.
Un estratto delle sue parole.

E' stata lunghissima, io ci ho messo 24 giorni ma finalmente sto bene. Nella seconda settimana ho avuto febbre, tosse e fiato corto, adesso mi sento solo un po' fiacco, però sabato
sono tornato in palestra con quelli disponibili. E pensare che fino a gennaio avevamo avuto solo un paio di casi isolati, separati l'uno dall'altro. Poi, dopo la trasferta di coppa in Turchia, siamo caduti tutti dentro al calderone: sugli spalti c'erano gli spettatori e i controlli ci sono parsi molto blandi. Quell'ultimo viaggio ci ha distrutto".
Il morale? La squadra ha un'arrabbiatura collettiva perché nessuno, o quasi, ha accusato dei sintomi, ma tardavano a negativizzarsi. Nei giocatori che ho rivisto c'è desiderio ed energia mentale, eppure il primo pareva un allenamento di pre­stagione perché un po' di ruggine in effetti c'era. Comunque questo è un gruppo che ha sempre saputo reagire senza lagnarsi e sono sicuro che si comporterà così anche stavolta.
Obiettivo realistico? Difendere almeno il secondo posto con una vittoria. Se poi le vinciamo tutte e tre siamo primi; oppure, se Milano perde a Cremona, basterebbero anche due successi.
Ma con tutto quello che è successo, già riuscire a mantenere la seconda piazza sarebbe una grandissima cosa. Poi speriamo di avere abbastanza energie per fare un playoff degno della stagione che abbiamo interpretato finora.
Senza pubblico, la posizione potrebbe contare relativamente. Sono d'accordo. Senza fattore campo non cambierebbe molto. Anzi, abbiamo notato tutti che chi gioca in trasferta è più leggero. Io spero ancora che un po' di gente possa entrare, magari dalle semifinali.

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