Che in Virtus tre "direttori generali" fossero troppi si era capito fin dall'arrivo di Paolo Ronci, uomo fortemente voluto dalla proprietà. Si pensava che la riorganizzazione societaria sarebbe arrivata a fine stagione, e invece il redde rationem è arrivato prima.
La prima "testa" a cadere è stata quella del DS Marco Martelli, che da qualche settimana era decisamente defilato, e ora è stato sollevato dal suo incarico e ha già svuotato il suo ufficio, anche se per l'ufficialità della chiusura del rapporto bisognerà aspettare che le parti si accordino per la rescissione del contratto. Il tutto è riportato da Stadio e Corriere di Bologna, che spiega come - a quanto pare - la decisione di chiudere il rapporto con Martelli sarebbe stata dell'AD Dalla Salda, ovvero proprio colui che in estate lo volle a Bologna. Che qualcosa non andasse si era capito da tempo, fin da quando Martelli era stato rimosso dalla sua posizione di addetto al tavolo durante le partite (da circa un mese, il 3 febbraio contro Avellino la prima) su richiesta di Sacripanti, e poi mandato in Francia a fare scouting, anche per la prossima stagione. La ricostruzione di Repubblica parla di un rapporto mai decollato tra Dalla Salda e Martelli, fin dalla scelta dell'allenatore (Martelli avrebbe voluto Trinchieri, Dalla Salda scelse poi Sacripanti dopo il no del coach milanese). Ci sarebbero stati poi ulteriori dissidi nel corso della stagione, soprattutto dopo l'infortunio di Martin, con Martelli che avrebbe voluto attendere il suo recupero, mentre Sacripanti chiedeva un rinforzo, poi arrivato (Moreira) dopo l'intervento della proprietà.
Ma questo, come si dice è storia. La sostanza dei fatti è che ora Martelli è fuori dai giochi. E non è detto che sia finita qui, con anche le posizioni dello stesso Dalla Salda e di coach Sacripanti che non sembrano particolarmente solide. Probabilmente a fine stagione ci saranno nuovi cambiamenti.
Quindi la Virtus, che l'anno scorso ripartì da tre figure, due dirigenziali (Dalla Salda e Martelli) e una tecnica (Sacripanti) l'anno prossimo rischia di non avere più sotto contratto nessuna delle tre.

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