Gianluca Lodini ci tiene a far sapere che lui non è quello che era parso a tutti in quei pochi secondi a margine del derby numero 104, lo scorso 6 gennaio. Quello che, in un momento concitatissimo della partita, superò la linea di fondo campo e sotto il canestro ne disse qualcuna di troppo a Leonardo Candi, steso a terra. Allo stesso tempo, Virtus Pallacanestro ci tiene ad avere a bordo campo tifosi che si comportino in maniera esemplare, rispettando l’etica dello sport anche quando la passione e la voglia di sostenere la squadra sono più forti di tutto.

Da quel giorno, Gianluca non ha fatto altro che pensare al modo giusto per cancellare quegli attimi dalla sua e dalla nostra memoria. E adesso lo ha trovato, insieme alla Virtus.

Gianluca Lodini fa il panettiere a San Giovanni Persiceto, a due passi dalla piazza principale. La prossima settimana, da lunedì a giovedì, il suo pane sarà sui tavoli delle mense di Cucine Popolari di Roberto Morgantini, in via del Battiferro ed in via Larga. Accompagnerà il pranzo di circa duecento persone, ogni giorno. La proposta è arrivata dalla società, che per quell’invasione, oltre che per quella dei tifosi che seguì la fine della partita, subì la squalifica del campo per una giornata, poi commutata in ammenda. La Virtus ha deciso di non rivalersi su Gianluca sul piano economico, ma di proporgli un atto “purificatore” che avesse una valenza sociale. Un impegno che andasse oltre quell’attimo, oltre il campo. Che riguardasse la vita fuori. E lui ha raccolto l’appello con entusiasmo.

“Sono felice di questa proposta, ho già parlato con Roberto, una persona fantastica, e da lunedì a giovedì prenderò ogni mattina la strada di Bologna per le consegne quotidiane. E’ vero, io non sono quello del giorno dell’Epifania. Nemmeno io mi sono riconosciuto in quel gesto, quando l’ho rivisto. E’ stato un momento che non saprei nemmeno spiegare, e che non ricapiterà. Posso solo dire della mia fede virtussina, che risale ai primi anni Ottanta, quando con mio zio andavo a vedere la Virtus che aveva come straniero Zam Fredrick. Avevo dieci anni. Quando ho iniziato a raccogliere l’eredità di mio nonno e mia madre, nel forno che esiste ormai da sessant’anni, mi sono allontanato un po’ dalle partite viste dal vivo, ma ho mantenuto il legame. Ho visto crescere Marco Belinelli, che a fine allenamento era sempre in negozio da me. Siamo ancora ottimi amici. E in Virtus ho avuto un rapporto speciale con Peppe Poeta. So fare il pane, è il mio mestiere, e la prossima settimana lo metto a disposizione della splendida idea di Morgantini”.

Gianluca, insieme a una delegazione di Virtus Pallacanestro, dirigenza e due giocatori, Klaudio Ndoja e Gabriele Spizzichini, si fermerà anche a pranzo a Cucine Popolari martedì prossimo, 28 febbraio. E tirerà una riga su quei pochi secondi di irrazionalità.

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CUCINE POPOLARI è un progetto nato dalla volontà di Roberto Morgantini e legato all’associazione di volontariato Civibo Onlus, con l’obiettivo di offrire a persone in difficoltà un luogo in cui non solo nutrire, ma “accogliere”, andando oltre il concetto tradizionale di mensa. Attualmente i volontari che lo animano lavorano dal lunedì al giovedì nelle sedi di via del Battiferro e via Larga, ai cui tavoli siedono circa 150 persone segnalate dal Comune, dagli assistenti sociali e dalla parrocchia di San Cristoforo. A dare continuità al progetto l’affetto e il sostegno di tanti cittadini e di importanti imprese e aziende del territorio che hanno creduto nel messaggio di Roberto e di sua moglie Elvira, sposatisi dopo oltre trent’anni di convivenza proprio per destinare i “regali di nozze” alla nascita delle Cucine. “Non una mensa”, puntualizza Morgantini, “ma un angolo di casa comune. Una tavola dalla quale alzarsi anche più ricchi di relazioni”.
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