Giudicare una squadra dopo la prima “sgambata” stagionale, contro una squadra di categoria inferiore, il 26 agosto è pressoché impossibile; aggiungiamoci anche i soli 6 giorni di allenamento e il fatto che, per vari motivi, l’unico reduce della scorsa stagione era Pajola. Assenti, infatti, Aradori (impegnato con la Nazionale) e Baldi Rossi (problema muscolare già praticamente rientrato, ma non rischiato). E’ rimasto seduto anche Alessandro Cappelletti, che dovrà rientrare gradualmente nelle rotazioni dopo una stagione travagliata a livello fisico.

Alcuni spunti e indicazioni, però, ci sono: in primis la voglia di passarsi la pala (Sacripanti docet nel post partita). In tutti i giochi d’attacco provati nell’arco dei 40’ la base è stata cercare il compagno messo meglio in campo: 22 assist complessivi (4 di Mbaye e Pajola e 3 per Punter e Martin) sono la prova di una buona circolazione offensiva. La nuova Virtus è, poi, una squadra a cui non mancano punti nelle mani: al netto delle assenze (in particolare quella di Aradori) e del livello dell’avversario, ci sono almeno 4 giocatori in grado di andare sempre in doppia cifra. La presenza di due lunghi “pesanti”, inoltre, dà l’idea di un gruppo con una buona presenza nei pressi del ferro (9 rimbalzi a testa per Qvale e Kravic).

Difficile, però, fare una valutazione complessiva della squadra dopo una settimana di ritiro, soprattutto considerando che, a livello difensivo, come dichiarato da Sacripanti, “non abbiamo ancora fatto niente”. E’ dunque più semplice esprimersi sui singoli visti in campo. Taylor è la mente di questa squadra, tendente a giocare per i comagni prima di cercare una soluzione personale. E’ lui che si sposta nella posizione di guardia quando in campo ci sono Cournooh (vero jolly offensivo e difensivo di questa squadra) e Pajola (che ha lavorato molto sul tiro e difensivamente è, forse, uno dei migliori del roster). Punter potrebbe candidarsi ad essere uno dei migliori realizzatori del campionato: una guardia che si accende con facilità, anche fuori ritmo ma che non è solo il giocatore capace di uscire dai blocchi in cerca di un tiro da oltre l’arco. Un’altra nota positiva è sicuramente Kravic, provato sia da solo che in coppia con Qvale: buoni movimenti spalle a canestro, buona presenza sotto le plance ma sopratutto l’impressione di voler sempre arrivare con la “testa al ferro”. Ancora da valutare, invece, Mbaye e Qvale che, per caratteristiche fisiche e dinamiche di gioco, avranno bisogno di più tempo per mettersi in mostra. Nonostante si parli ancora di basket di fine agosto, alcuni punti fermi della nuova Virtus sono già abbastanza chiari ad addetti ai lavori e non, sul resto c’è ancora un mese abbondante a disposizione. Una Virtus che, per roster e giocatori, non ha “buchi” ma che, ovviamente, con la doppia competizione, dovrà avere molte facce. Adesso un’altra settimana di allenamenti e poi il torneo di Olbia, dove di fronte ci saranno avversari di pari categoria.

(foto Fabio Pozzati - ebasket.it)

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