Di litri d’inchiostro per ricordare Gianni Zappi ne sono stati consumati parecchi in questi giorni e non basteranno per applaudire compiutamente un maestro del basket riconosciuto a livello nazionale che ci ha lasciato certamente troppo presto.

Un allenatore che ha lasciato un segno indelebile nella storia delle prime due società di basket imolesi, la Virtus e l’Andrea Costa, in più momenti ed in più fasi. Ma la carriera di Zappi ha anche incontrato tante altre società ed esperienze in giro per l’Italia e all’interno della Federazione.

L’aspetto che si desidera approfondire è l’autenticità del rapporto umano instaurato con le persone che hanno condiviso con lui tante avventure in maglia giallonera. Parlano di lui tecnici, dirigenti, atleti e tifosi che hanno camminato insieme al “Gianni Zappi Virtussino” a più riprese.

 

Il primo (e non poteva essere diversamente) a raccogliere un ricordo di Gianni Zappi è il Presidente della Virtus Imola Stefano Loreti: “La prima partita di basket che ricordo di aver visto dal vivo al PalaRuggi fu Virtus Imola-Cantine Riunite Reggio Emilia, sulla cui panchina sedeva Gianni Zappi. Non ricordo nemmeno precisamente l’anno e l’occasione, ma ho ben chiaro in mente quella partita.

Di Zappi ci sarebbe da parlarne per ore, vista la carriera, le esperienze e i molteplici ruoli che ha ricoperto in giro per l’Italia. D’altra parte, la sua carriera parla da sola ed avrebbe da raccontarne tante. Ha dato davvero tanto al basket imolese, lui che si è distinto come coach, ma poi anche come dirigente, sempre ad alto livello.

Viene a mancare una persona che ha vissuto 60 anni della propria vita all’interno del mondo del basket, alimentandone lo sviluppo a Imola e non solo. Se penso al basket, per me, Gianni Zappi è il basket!

La capacità, l’impegno e la determinazione con cui ha affrontato tutte le sfide che ha accettato di vivere, sono da esempio in questo mondo sportivo che spesso non segue certi valori.

Come Società e personalmente, sono vicino a Mauro, alla moglie Alide e a tutti i famigliari in questo momento di dolore. Sono sicuro che i nostri cestisti, domenica prossima, avranno una motivazione in più per vincere al PalaRuggi, quel palazzetto tanto caro a Gianni”.

Non è un vero e proprio ricordo, ma una constatazione quella di Walter Grandi, tifoso giallonero di lungo corso: “Una persona che a Imola riesce ad essere benvoluto da tutti passando da Virtus ad Andrea Costa, in più riprese, deve avere qualche dote soprannaturale”.

E’ particolarmente sconsolata Graziana Lanzoni, tifosa ed ex dirigente Virtus: “Sono profondamente dispiaciuta per questa notizia. Di Gianni ho un bellissimo ricordo di quando allenava la Virtus Imola: a quei tempi ci frequentavamo molto. Ho sempre avuto una grande stima umana per lui, mentre per quanto riguarda l’aspetto tecnico, beh, la sua carriera parla da sola. Ci lascia un grandissimo vuoto”.

Il direttore generale della Virtus Imola Gabriele Torreggiani ricorda con emozione le parole di Zappi: “Ho tanti bei ricordi di Giannetto, ricordi legati a quando da giovane venivo a Imola a vederlo allenare la Virtus Valleverde di Rega o l'Andrea Costa, ma il ricordo che voglio raccontare è più recente ed è legato al 2017 quando l'abbiamo invitato ad Ozzano insieme a Mauro per assistere alla partita. Lui accettò e subito la mia idea e della Società fu quella di consegnargli un riconoscimento ufficiale e celebrare il coach e la persona che era di fronte alla comunità ozzanese che grazie a lui aveva ottenuto i  successi più importanti della storia in maglia Gira. Quella sera Gianni mi disse "ricordati che i successi che io ho ottenuto sono merito del buon lavoro di tutti, di una buona organizzazione, di bravi giocatori, di un grande pubblico e di un eccellente staff, ma tutto questo si ottiene solo se ci sono anche delle brave persone che non hanno altre finalità, se non la passione per la pallacanestro". In poche parole è riuscito a spiegarmi come nessun altro qual è il modo giusto di gestire una società. Grazie Gianni, me ne ricorderò”.

Lo ricorda anche il tecnico ed ex cestista di serie A Giorgio Devetag: “Gianni Zappi è stato un maestro, una grande persona. Quando ancora giocavo e Giannetto allenava a Forlì, andai a provare, ma alla fine, scelse Zonta  da Cantù, mi dispiacque molto, ancora adesso penso che sarebbe stato l’allenatore giusto per me, infatti lo è stato per tanti”.

Torna a parlare da tifoso giallonero Giovanni Brini, storica presenza della curva Virtus: “Gianni Zappi è un signore del basket, competente e preparato mai sopra le righe. Una pietra miliare della pallacanestro imolese”.

E’ ancora incredulo l’altro tifoso storico Fabrizio Zaccherini: “La sua morte mi ha colto di sorpresa e fa tremendamente male. E’ una brutta, bruttissima storia, questa. Oltre a quello che faceva in campo e per cui era conosciuto da tutti, io lungamente ho lavorato per lui e per la sua famiglia ed è sempre stato un’ottima persona: parlavamo (ovviamente) sempre di basket, di quello che stava succedendo alle due squadre di Imola ed era un piacere ascoltare il suo punto di vista. Per me lui è sempre stato “il” coach e la mia solita battuta era sul fatto che mi fosse più simpatico quando era alla Virtus, rispetto a quando era all’Andrea Costa e ridevamo insieme di questo”.

Franco Rocchi, l’attuale e storico speaker della Virtus Imola, ex presidente della Spes ed ex allenatore, di Zappi ha ricordi “antichi”: “Conosco Zappi fin dagli anni 1965, 66 e 67 ovvero dai campionati studenteschi (allora seguitissimi): lui giocava nel liceo classico ed io nel tecnico. Per poco tempo fummo anche compagni di squadra nel campionato 1967/68, in quanto io avevo appena vinto il campionato con la Juvenilia che si unì con l’A.Costa appena fondata: la cosa funzionò solo per pochi mesi perchè eravamo troppi ragazzi e, dunque, tutto tornò come prima. Poi negli anni abbiamo avuto tanti contatti sui campi imolesi, perchè negli anni tra il 1975 e 1978 in cui allenò la Virtus, io giocavo nel Grifone, allenando anche Lugo femminile. Ma, soprattutto, ci incontrammo spesso negli anni ’90 quando lui era un dirigente dell’A.Costa ed io il Presidente della Spes”.

E’ un ricordo divertente e, da un certo punto di vista, storico quello narrato da Filippo Bartolini, ex cestista e da sempre tifoso virtussino: “Di Gianni Zappi ho un ricordo indelebile. Era durante l’ultima parentesi sulla panchina della Virtus Imola in B d’Eccellenza a fine anni ’90. Quando si vinceva in casa era diventato un classico per la curva intonare il coro “Facci un saluto, Giannetto, facci un saluto”. Ma lui, per carattere, non era molto incline a fare particolari esultanze e, soprattutto, a fine partita era un po’ restio, diciamo. E noi tifosi ci accontentavamo di un veloce gesto di saluto con la mano. E mi ricordo un sabato mattina, durante una delle tante occasioni in cui ci trovavamo in centro, di avergli cantato quel coro e lui mi rispose imbarazzato e sorridente “Bart mi fai fare delle figure che poi per quelle cose lì, la squadra mi prende in giro”. Allora gli risposi: “Sai cosa facciamo la prossima volta? Con i tifosi canteremo “Sotto la curva, Giannetto, sotto la curva”. E lui ridendo: “Io sotto la curva non verrò mai”. Chiaramente appena ce ne fu l’occasione, alla prima vittoria, partì quel coro e lui ci salutò ma ovviamente non voleva venire, quindi, fu “trascinato” dai suoi giocatori. Fu bellissimo. E quando lo rividi mi disse “Cosa mi avete fatto fare, mi sono vergognato e son diventato rosso”, ma gli feci notare che tutti gli volevano bene e che ne doveva essere soddisfatto. Di Gianni ricordo le tante risate, al di là del basket. Lo conoscevo da quando ero bambino ed è sempre stato un mio “consigliere”: quando giocavo e ricevevo qualche offerta da fuori Imola, tipo Riva del Garda, Forlì o Cesena, lui era sempre il mio primo interlocutore, quello che chiamavo subito per avere un confronto, perchè mi dava sempre una visione onesta delle varie situazioni”.

Poi il pensiero di tanti tifosi che, nonostante i tanti anni di lontananza dai colori gialloneri, hanno sempre rispettato Zappi. Tra quelli storici, Corrado Davalle: “Lo ricordo sulla panchina della Virtus Imola: è stato un grande allenatore” e Michele Cornacchione: “Posso solo dire che era un gran signore. Mi ricordo che si fermava spesso in centro a parlare il sabato e che nonostante fosse fondatore, allenatore e anche dirigente degli “altri”, non si poteva non stimarlo per l’umiltà con cui si poneva verso gli altri”.

Un affetto particolare che va ben oltre il basket lega Zappi a Fulvio Piattesi, cestista della vecchia guardia giallonera ed ora coach impegnato nelle giovanili della Virtus: “Gianni era legato da una profonda amicizia con i miei genitori. Tra l’altro, fu l'allenatore che mi fece giocare i primi minuti in prima squadra. Questo è stato Gianni per me”.

Sono tanti i suoi ex giocatori che hanno appreso con emozione e dolore la notizia. Tra questi il trascinatore della Virtus negli anni della ripartenza, Andrea Porcellini: “Quando arrivai la prima volta alla Virtus ero un ragazzino e Gianni già un cinquantenne ben noto nel mondo del basket, quindi non creammo un legame stretto al di là del rettangolo di gioco. Lui era già una presenza importante del basket imolese e nazionale, mentre io stavo iniziando la carriera. Ricordo di aver sentito tante volte il fatto che fosse uno dei primi tesserati in Italia, con la tessera numero 139, se non sbaglio. Con lui non ho avuto un rapporto diretto a livello personale in tutti questi anni, ma ogni occasione di incontro è sempre stata una piccola festa, ricordando insieme gli episodi di quell’annata vissuta insieme. Gli ho sempre portato il massimo rispetto come allenatore e, soprattutto, come persona. L’ultima volta che l’ho incontrato lo vidi nelle vesti di nonno e fu tenero in quella versione: lo vidi cambiato, perchè aveva  un legame speciale con quei bambini, come da genitore aggiunto. Credo proprio che in questo momento in cui tutti piangono (giustamente) la scomparsa di un grande uomo di basket, il vero disastro sia per la moglie, per Mauro e per i nipoti di cui Gianni era sicuramente un punto di riferimento”.

Per Raffaele Pasquato: “Juanito era un allenatore molto preparato. ma soprattutto molto appassionato”.

Lo piange anche Dario Sigon, ala forte in Virtus sul finire degli anni ’90: “Ero molto affezionato a Gianni. Ci uniscono 3 stagioni, due ad Imola ed una ad Ozzano. Tre annate sopra le aspettative iniziali con squadre divertenti ed efficaci. È la prova che Gianni era bravo sia a costruire le squadre, che ad allenarle. Se penso ai periodi felici della mia vita cestistica, sicuramente Gianni fa parte di quelli”.

Come ultimo messaggio, quello del Presidente della Virtus Imola dal 1993 al 2005 Littorio Galassi: “Gianni Zappi: un uomo, un allenatore, un dirigente imolese. Negli anni passati insieme alla Virtus Pallacanestro Imola, mi ha insegnato ad amare il basket, ad essere un presidente, a capire i giocatori e ad amare i tifosi. Ma i migliori, i più grandi, se ne vanno sempre via troppo presto. Grazie Gianni, ci mancherai”.

 

Grazie di tutto, Gianni!

 

 

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