Quando le vittorie consecutive iniziano a essere tante per forza di cose si fanno paragoni col passato. E in questo caso i paragoni sono scomodi, dato che 10 vittorie in fila in campionato la Virtus non le faceva dal 2001/02, una squadra con tutt’altri giocatori e obiettivi. L’anno prima, poi, fu quello del Grande Slam e ci furono 21 vittorie consecutive in campionato e 33 in tutto, record ogni epoca della storia bianconera.
Niente di nemmeno lontanamente paragonabile al presente, ovviamente. Ma le tante vittorie e il primo posto solitario sono qualcosa che può far girare la testa, soprattutto perché a inizio stagione nessuno si aspettava di essere già così avanti a questo punto della stagione. Per questo motivo, occorre tenere la testa ben salda sulle spalle, senza voli pindarici e andare avanti con umiltà, ovvero - come ha detto il presidente Bucci, testa bassa e badile in mano. Perchè i giochi si faranno avanti, molto più avanti.

Dopo il derby, e dopo la rocambolesca vittoria di Piacenza, domenica i bianconeri tornano in campo per una partita che sulla carta ha pronostico chiuso, ma che non va assolutamente sottovalutata.
Imola, quindi. Questa volta la ciambella sul Santerno non è venuta come l’anno scorso, quando peraltro si andò molto oltre le aspettative. Il triangolo di Ticchi dovrà cercare qualcosa di più per togliersi del tutto dalle paludi dei possibili playout, anche se finora l’andamento è stato troppo alterno per avere garanzie. 6-10 il bilancio, con il PalaRuggi fin troppo violato (6 volte), ma con una propensione alla trasferta (3-4) che rende per forza di cose l’ospitarli un qualcosa di cui non fidarsi. Rispetto alla partita di andata, vinta con autorità dalla Virtus, è stato inserito il lungo Hubalek (10 di media), ma la manovra mostra qualche palla perse di troppo, e un Cohn che tira anche bene, ma che non è mai certo che sia connesso. Ticchi ha poi da preoccuparsi per quello che gli racconta l’infermeria, dato che l’ex Prato è a rischio, mentre i problemi per il lungo Borra sono ancora più seri – ernia – e il rischio che l’ex Fortitudo debba fermarsi per un bel po’. E allora attenti all’altro ex Maggioli, al tiro da 3 dell’esterno Hassan, e ad una squadra che, comunque, in giornata può mettere in difficoltà chiunque.

Oltre alla partita da giocare, e possibilmente da vincere, l’altra questione per la Virtus è quella fisica. Gli ultimi impegni hanno mostrato una squadra - per forza di cose - piuttosto stanca. In attesa che dal mercato arrivi qualcuno per allungare la rotazione, coach Ramagli dovrà anche fare di necessità virtù, cercando di dosare al meglio le forze dei suoi, e magari aumentando nuovamente il minutaggio dei suoi giovani. Un'altra necessità è infatti quella di non spremere ancora di più giocatori che arrivano da due partite giocate in tre giorni, entrambe concluse al supplementare.

Alla Unipol Arena si gioca domenica alle 18.

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