Cotta a fuoco lento dal superiore atletismo avversario, la Virtus ieri è caduta a Monaco e ha dato l’addio alle residue speranze playoff. Senza i due giocatori più atletici, e con mezza squadra in condizioni precarie (Shengelia, Pajola, Hackett) era onestamente difficile pensare di poter reggere l’urto per 40 minuti. La Segafredo l’ha fatto per 25', giocando anche bene e tirando meglio degli avversari, ma non è bastato. Il gap a rimbalzo - ancora una volta - ha fatto la differenza.

Ovviamente l’Eurolega bianconera non si è decisa certo ieri, ma l’aver mancato quel che era un obiettivo stagionale fissato dalla proprietà è qualcosa che ha radici lunghe.

Di certo ci sono stati gli infortuni, che però sono un fattore da mettere in conto per ogni squadra di Eurolega.

Ma prima, in estate, è stata costruita una squadra sbilanciata, con troppe esterni e pochi lunghi, come Scariolo non ha mancato di sottolineare più volte. In più, andare in Eurolega con i soli Jaiteh e Bako sotto canestro si è rivelata una scommessa troppo azzardata, e persa. La Segafredo è andata sotto a rimbalzo quasi in ogni partita, e il lungo esperto di Eurolega che doveva dare una mano giocando sia da cinque che da quattro - Mickey - non ha reso secondo le aspettative, per usare un eufemismo.

Inoltre, c’è la questione mercato. Che ci fossero problemi strutturali è stato chiaro da subito, e anche questa è una cosa che Scariolo ha fatto notare più di una volta, chiedendo di intervenire, con toni pacati ma decisi. Tali interventi però non sono mai arrivati. L’unico “innesto” della Virtus è stato il recupero di Abass, che ha fatto vedere di poter stare benissimo anche in questa Eurolega.

Di sicuro, in questa stagione da rookie si è visto che in una competizione lunga e durissima l’aspetto fisico/atletico è fondamentale. Per la prossima stagione - le diplomazie sono al lavoro e si punta ad essere ancora in Eurolega grazie a una wild card, puntando poi a una licenza pluriennale - la Virtus deve aver bene in mente i punti su cui intervenire, che non potranno non comprendere lo svecchiare la rosa e cercare di migliorare sensibilmente il tasso atletico complessivo.

Prima - ovviamente - c’è ancora una stagione da finire. Le cinque partite residue di Eurolega dovranno essere affrontate nel modo migliore, ma soprattutto c’è il campionato italiano in ballo, unico trofeo ancora contendibile. Ancora una volta sarà un affare tra Virtus e Milano. Domenica, al Forum, ci sarà un piccolo antipasto.

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