Il giorno in cui la Virtus capirà cosa succede nel passaggio casa/trasferta avrà risolto la gran parte dei suoi problemi. Di certo c’è l’impatto del pubblico - che ieri si è fatto sentire - ma non può bastare a spiegare una trasformazione totale. Alla Unipol Arena i bianconeri sono un’altra squadra, anzi una squadra, dato che in trasferta spesso i giocatori paiono messi insieme pochi minuti prima della palla a due. Ma in casa - dopo i passi falsi iniziali con Capo D’Orlando e Caserta (che gridano entrambi vendetta, vista l’attuale classifica) - la Virtus si fa dare del lei, e si è presa anche lo scalpo della capolista Pistoia. Anche senza Williams, e quindi con la rotazione ridotta a otto effettivi - anzi sette, considerato che Cuccarolo è davvero ai margini - è arrivata una partita di sostanza. Di sicuro non si è visto un grande spettacolo, anzi per 30’ le percentuali sono state basse e da ambo le parti si sono visti anche cross, perse ridicole ed orrori vari. Ma la Virtus ha difeso forte ed è stata sempre lì, impedendo a Pistoia di scappare. Poi nell’ultimo quarto, con grande lucidità, sono arrivate buone scelte, si è tirato col 70% e sono arrivati i vantaggi decisivi, grazie soprattutto a Fells, Odom e Gaddy. La squadra ha risposto presente e ha dimostrato di stare dalla parte di Giorgio Valli, che ha messo un bel puntello alla stabilità della sua panchina e in sala stampa si è commosso per i suoi giocatori.
Una vittoria che serviva come il pane, visto anche il successo di Torino grazie a una tripla da metà campo di Dyson. Ora però il gruppo delle pericolanti si è notevolmente esteso, dato che a 8 punti fanno compagnia alla Virtus Pesaro, Caserta, Capo D’Orlando e Varese, con queste ultime due in particolare che paiono in caduta libera.

Si respira, quindi. Ma non c’è tempo di pensare, perchè già dopodomani arriva Cantù, sempre a Casalecchio. E si tratta di un altro cliente non facile. Della squadra brianzola nell’ultimo periodo si è parlato parecchio, e non potrebbe non essere così. L’arrivo del milionario russo Gerasimenko ha portato veri e propri sconvolgimenti. Ci sono state scene pittoresche, certo, ma soprattutto c'è stata una robusta inizione di contante. La squadra è stata rivoluzionata non badando a spese, e ha cambiato in corsa la propria struttura con una forzatura regolamentare che la FIP ha accettato, dietro pagamento. Sono arrivati il play portoricano Walter Hodge e l’ex Pistoia JaJuan Johnson, e il povero Fabio Corbani (che aveva fatto il suo) è stato esonerato senza pietà per far arrivare Sergei Bazarevich, favorito di Gerasimenko. Mercoledì Bazarevich ancora non ci sarà, e in panchina ci sarà il vice Nicola Brienza.
In casa bianconera gli occhi saranno puntati soprattutto su Kenny Hasbrouck, al ritorno Bologna dopo la stagione 2012/13, dove dopo aver lamentato mancati pagamenti tentò invano di svincolarsi e di firmare in Turchia, ma ebbe torto dalla FIBA e fu costretto a tornare, irriso dall’allora patron Claudio Sabatini che lo apostrofò con “torna a casa Lassie” sul sito ufficiale bianconero. In ogni caso la sua stagione non fu indimenticabile (eufemismo), mentre ora a Cantù - dopo essersi rilanciato in Silver a Ferrara - sta trovando uno spazio importante, e nella vittoria contro Trento è stato il migliore con 21 punti. Cantù comunque è una squadra dal grande potenziale offensivo (82.8 punti segnati, secondo attacco della Lega) e totalmente imprevedibile, con alti e bassi notevoli. Alla Virtus il compito non facile di mandarla fuori giri, per portare a casa la seconda vittoria casalinga consecutiva e uscire ancora di più dalle secche della classifica. Poi sarebbe il caso di puntellare la squadra, almeno con un gettonaro, dato che con la rotazione a sette la coperta è davvero corta. Mercoledì ci sarà la riunione della Fondazione, vediamo cosa salterà fuori.

Alla Unipol Arena si gioca mercoledì alle 20.30, con diretta Radio Bruno e Radio Bologna Uno.

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