Bologna, 29 aprile –

Virtus Segafredo Bologna vs Famila Wuber Schio: 84 – 86
(1Q 23 – 27; 2Q 40 – 42; 3Q 64 – 64)

Virtus Segafredo Bologna: Del Pero, Pasa 5, Rupert 10, Barberis 2, Dojkic 15, Andrè 4, Zandalasini 19, Orsili n.e, Parker 18, Laksa 11, Cinili
All: Ticchi

Famila Wuber Schio: Mebrey 15, Bestagno 12, Mestadgh, Sottana 16, Verona 11, Howard 20, Sventoraite 4, Mutterln.e, Crippa, Keys 8, Penna n.e
All: Dikaioulakos 

Battaglia doveva essere e battaglia è stata


In una cornice di pubblico inedita per il basket femminile, con 5537 tifosi che accerchiavano il campo, le due finaliste del campionato italiano si sono affrontate a viso aperto e hanno dato vita ad un match senza esclusione di colpi, che ha vissuto in una lotta punto a punto pressoché tutti i 40 minuti.

 

Nessuna delle due squadre ha raggiunto la doppia cifra di vantaggio: il massimo per Schio sono stati 9 punti (14-23) mentre per la Virtus il massimo vantaggio è stato di 6 sull’80 - 74 a quattro minuti dalla fine quando i tifosi bolognesi assaporavano una vittoria giusta e corretta; purtroppo a quel punto il cuore di Schio è riaffiorato e le veterane venete hanno lentamente recuperato lo svantaggio che le vedeva ancora sotto di 4 a 2 minuti dalla fine

 

A quel punto è stata la Virtus a perdere la partita, come già accaduto troppe volte in stagione, durante i finali al fotofinish e sono stati pagati tutti in una volta quagli errori di leggerezza che sono stati fatti durante l’arco di tutto l’incontro; perché se le venete hanno fatto errori per incomprensioni tra loro, le bolognesi si sono palleggiate sul piede, hanno buttato in parterre un passaggio dietro la schiena, hanno perso una palla per non avere rimesso nei 5 secondi regolamentari e questi sono svarioni che in una finale scudetto si pagano.

 

Detto che le nostre lunghe si sono mostrate contratte e nervose, che Zandalasini si esalta nelle occasioni di gala come queste, Laksa è andata a corrente alternata, Pasa sempre più matura a questi livelli ha ormai raggiunto Dojkic per tecnica se non per fisicità, che Parker è sempre una antologia del mestiere di centro, la Virtus deve resettare e andare a Schio convinta che basterà limare qualche sbavatura ed essere presenti sin dal primo minuto, per essere padrone sia a Schio martedì che nella ancora possibile bella di venerdì prossimo
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