Di sicuro la sfortuna in casa Virtus ci sta vedendo benissimo e ha preso anche la mira, perché in cinque giorni i bianconeri hanno perso prima Pietro Aradori e poi Alessandro Gentile. Senza entrambi i propri leader, e dopo aver perso in maniera traumatica il numero zero a metà partita, nel secondo tempo di ieri le Vu Nere hanno ceduto in maniera netta a Brescia, che diventa la quarta semifinalista di una Final Eight davvero sorprendente: comunque vada oggi e domani la Coppa Italia verrà alzata da una squadra che non l'ha mai vinta.

Brescia, trascinata dai fratelli Vitali (37 punti in due) e da Moore (22), si conferma quindi un ostacolo insormontabile per i bianconeri, sconfitti finora tre volte su tre: in precampionato, al PalaDozza e ieri a Firenze. L'infortunio di Gentile fa passare in secondo piano ogni tipo di commento tecnico, ma forse ieri si poteva comunque fare meglio. In una partita in cui nonostante tutto si è tirato bene (56% da due e 50% da tre, cinque giocatori in doppia cifra) la Virtus ha incassato 97 punti e ha tirato ancora una volta malissimo i liberi, con un pessimo 41% (5/12). Al di là della questione Gentile, Brescia è stata bravissima ad attaccare l’area e a lucrare tiri liberi (ben 28) segnandoli con buona percentuale, e la Segafredo non è quasi mai riuscita a contenere gli avversari: la partita è stata persa in difesa. Poi certo, si può provare a immaginare la situazione opposta, con la Virtus al completo e Brescia priva dei suoi due migliori giocatori. Ma vista la situazione, per provare a fare il miracolo sarebbero serviti quegli “occhi della tigre” che ad esempio un paio d’ore prima una Cantù decimata ha mostrato contro Milano, ma con poche eccezioni (capitan Ndoja su tutti) in casa bianconera non si sono visti. E viste le vittime illustri cadute nei primi tre quarti di finale, non può non esserci un po’ di rimpianto per i tifosi bianconeri, in particolare per i 2000 di Firenze.

Ora c’è la pausa per la Nazionale, con Meo Sacchetti che dopo Aradori dovrà fare a meno anche di Gentile. In casa Virtus bisognerà capire bene l’entità del suo infortunio e i tempi di recupero, ma l’impressione è che non si tratti di una cosa da poco. In ogni caso, se prima la coperta a disposizione di coach Ramagli era corta, ora è diventata praticamente un tovagliolo: La necessità di andare sul mercato diventa un’urgenza assoluta, e la scelta estiva di non completare la squadra (e di partire con uno straniero in meno) rischia ora di mostrare tutta la sua fragilità.

(foto Ciamillo-Castoria - Virtus Pallacanestro)

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