Sulla partita di ieri si possono dire tante cose: che il livello della partita è stato uno dei più bassi mai visti in serie A, con errori e orrori da ambo le parti. Che Caserta era ancora più incerottata della Virtus, con due americani fuori e Downs perso in corso d’opera; che Pittman - pur in pessime condizioni - si poteva rischiare nel supplementare quando Caserta ha perso il suo unico centro di ruolo, e aveva un quintetto solo italiano e molto piccolo; o infine che se sei sopra di quattro a 18 secondi dalla fine puoi fare qualsiasi cosa, tranne concedere il tiro da tre, e la partita la vinci.
Il tutto però si può riassumere in due parole: bisognava vincere, punto e basta. E non è successo.

In sala stampa Giorgio Valli ha detto che i ragazzi si sono battuti allo spasimo. Il problema è che ha perfettamente ragione. Nessuno mette in dubbio l’impegno in allenamento e in partita, ma questo purtroppo non toglie che il valore della Virtus odierna sia quello espresso dai risultati e dalla classifica: quattro sconfitte in fila e ultimo posto, ovvero una squadra da retrocessione.
Valli ha anche fatto quadrato attorno ai suoi giocatori dicendo anche che è il momento di contare quanti credono in questo progetto. Di sicuro c’è l’attenuante degli infortuni, ma il campionato non aspetta, e le prossime tre giornate per la Virtus saranno durissime: trasferta a Milano, Sassari in casa e trasferta a Varese, campo storicamente ostico. Il rischio di un filotto negativo è concreto, e in questo caso oltre alla solidità del progetto rischierebbe di essere messa in discussione la stessa figura del coach. Quindi è il caso di intervenire subito, cercando di rimediare almeno al problema più grosso, che è tra gli esterni. Onestamente anche sotto canestro manca qualcosa, dato che Cuccarolo ha giocato appena 24 minuti in stagione e la rotazione dei lunghi è ridotta a tre, con Mazzola e Odom spesso costretti a tanti minuti da numero cinque.

La società è sul mercato dalla scorsa settimana, ma un gettonaro comunitario (Lorbek o chi per lui) difficilmente cambierebbe le cose. Ci vorrebbe un americano con tanti punti nelle mani - l’Hazell della situazione - che possa sostituire Ray fino al suo rientro e poi eventualmente restare per la stagione, tagliando Williams che al momento non è presentabile.
Decidendo di spendere ora l’ultimo visto (rischioso, certo, ma anche continuare con questa squadra lo è) e di investire una cifra importante si potrebbe prendere un giocatore di buon livello. Tanto per fare un nome irraggiungibile, si è appena liberato Tony Mitchell, il capocannoniere dello scorso campionato.

Un eventuale extrabudget dovrebbe ovviamente essere deciso dalla Fondazione, che ha appena registrato l’ingresso pesante di Massimo Zanetti. Il neo-presidente Pietro Basciano non più tardi di un mese fa ha dichiarato che la Virtus va riportata dov’era. Non serve poi molto, visto l’attuale contesto del basket italiano. Ecco, un primo passo in tal senso si potrebbe fare adesso, per non rischiare nulla e dimostrare che la proprietà è presente e attenta alle sorti della Virtus.



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