Non sarà stata un colabrodo come le due precedenti, ma anche Cremona è trasferta negativa per una Fortitudo che mostra le solite problematiche strutturali di fatiche a rimbalzo e nel contenere gli altrui esterni, e gestione offensiva fatta più di approssimazione che non vero e proprio raziocinio. Sul -15 a metà terzo quarto poteva essere tracollo, ad un certo punto poteva essere rimontona, termina con il bicchiere mezzo vuoto e con il bilancio bolognese che ora, in previsione dell’arrivo di Milano, è di 4-4.

Si parte con squadre inizialmente spuntate, ma con Cremona che capisce di dover andare ad attaccare il canestro non avendo mani decenti in alternativa, e la Fortitudo che dopo l’impatto del 6-12 cerca di andare in avvicinamento, arma un ispirato Aradori, ma che al centrifugar delle panchine si fa uccellare dal neonato Happ e dal cor ingrato di Sanguinetti: era parità, diventa 19-24 al 10’.

Ruote sgonfie sulla prima linea difensiva, approssimativa e frettolosa davanti, Bologna ci mette tanto a reagire davanti ad una Cremona che si gasa, e che arriva fino al 35-22. C’è una scarica di triple per provare a dare la scossa, ma per non annegare serve uscire indenni da un antisportivo di Daniel e altra tripla di Robertson. Solite problematiche, Cremona già in doppia cifra nei rimbalzi offensivi al 20’, che arriva sul 38-48, concedendone quasi 50 a chi, domenica scorsa, aveva mostrato ampia stitichezza.

Spupazzata fino al -15, la Fortitudo deve aggiustare le cose dietro provando una zona per limitare le scorribande di un po’ tutti i cremonesi, e un qualche beneficio arriva: i padroni di casa non trovano più la pappa pronta, qualcosa lo si racimola davanti, e quello che pareva perso sul 43-58 si addolcisce, rendendo quasi un affare il 60-67 del 30’.

Meno brillantezza e più confusione collettiva, poi, con i minuti che passano in melina di gruppo. Akele fa +11, ma stavolta rispetto alle altre trasferte la Fortitudo non tira i remi in barca, e di grinta e difesa rientra in ballo, provando a buttarla se non altro allo sprint, benchè preso alla lontana. Il quinto fallo di Leunen porta Martino ad un anomalo assetto con Fantinelli da 4, e battezzato dalla tripla di Ruzzier del +7. C’è un dubbio sfondamento di Aradori su Sanguinetti, l’ennesimo buco difensivo che regala ad Happ l’ennesimo cesto sotto il tabellone, altra trasferta amara.


(foto Fortitudo Pallacanestro 103 - Valentino Orsini)

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