Va bene regalare il secondo quarto tutte le volte, ma se poi capita che si regali anche l’ultimo, allora ci sta che la Fortitudo esca da Cremona con una sconfittona che fa paura, non solo per questioni di classifica (Cantù vince a Brescia, brrrr), ma per l’atteggiamento della squadra. Che è naufragata nelle palle perse, spesso davvero sciocche (scollinando le 20), e ringrazia qualche svolazzo finale della Vanoli per aver quindi evitato una scoppola. Che non c’è stata nelle stats, ma mentalmente eccome, eccome.

Si parte con robe mai viste, tra Cournooh da una parte che tripleggia e corre in contropiede come non mai, ma soprattutto con Totè che fa quello che vuole, specie quando c’è Cusin a fargli da sponda: per il lungo sono 15 punti in 7’, e ci sarebbe di che gongolare (16-8 e 20-14) se non ci fosse da dover anche provare a difendere, e quando Hommes si riprende dalle sberle prese nella propria metà campo c’è la replica lombarda e il sorpasso, 23-22 al 10’.

Si sprecano palloni da entrambe le parti, ma è la F che ne sciupa qualcuno di più, con passaggi loffi e appoggi su altrui stinchi. La partita da bella diventa una fagiolata, con boccia spesso maltrattata oltre le convenzioni di Ginevra: ne approfitta Cremona per fare 13-0 e andare a +9, prima che Bologna rimandi in campo Hunt (2 falli nei primi 3’) per trovare alternative in attacco. Dura poco: altre due triple cremonesi, contro una Fortitudo troppo sfilacciata – un classico dei recenti secondi quarti – e svantaggio in doppia cifra, 31-42. Serve tornare dai titolari, ma se Totè chiude il tempo a 17, Cournooh termina a 19, ed è 47-36 interno al 20’.

Come in altre occasioni, si deve usare il terzo quarto per rimediare ai disastri del secondo: Banks tocca poco ma segna molto, Totè e Hunt fanno il loro, Cremona guarda ed è 12-0 di parziale con sorpasso. Però, continuando a scialacquare palloni da far gridare vendetta – due addirittura su aperture dopo errore altrui – ci sta che il vantaggio non riesca ad essere tenuto, e che si torni a soffrire. Si viene e si va, 59-55 Cremona al 20’.

C’è margine? Certo, come no. Cusin fa il -4, poi non c’è giocatore Fortitudo che tenga una palla in mano: serie di perse, serie di contropiedi, nessuno che rientra, ed è un 11-0 di parziale che è una mazzata, per il 75-60. Cremona tocca il +16, poi almeno c’è un rigurgito d’orgoglio per non lasciare la testa nella ghigliottina. Arriva in contropiede il primo canestro di un irritante Aradori, ma è già tanto che alla fine si salvi la differenza canestri.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92