Valerio Mazzola, che domani sarà per la prima volta avversario della Virtus dopo la retrocessione, è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.

Spero non mi fischino, non me lo merito: ho dato tutto per provare a salvare la Virtus.
So che sono ancora arrabbiati con me, ma io ho dato tutto, forse anche qualcosa di più. E ci sono stato male. L'unica cosa che mi ha risollevato è stata la promozione immediata, mi ha fatto felicissimo e mi ha tolto un peso importante.


Su cosa è andato storto in quella stagione. Scelte completamente sbagliate, o mancate. Per esempio gli americani non giocavano da americani. Da parte degli italiani invece ci abbiamo messo cuore e anima, abbiamo provato a far capire agli stranieri l'importanza della maglia e quella di rimanere in A. L'allenatore? Ha avuto le sue responsabilità, come tutti. Ormai puntare il dito non ha senso, la cosa importante è che la Virtus sia tornata in alto.

Sul non essere rimasto. Penso che quando le cose si rompono, bisogna cambiare. Mi sono fatto da parte, hanno preso Rosselli che ha fatto un gran campionato ed è andata meglio così. Ma non sono scappato, era giusto lasciare spazio a un nuovo corso. Sento ancora molta gente, tifosi che mi scrivono con passione perchè hanno percepito ciò che ho dato alla squadra. Per me resta un'esperienza speciale. Se guardo al passato provo solo affetto.

Sulla Virtus attuale. Hanno grande talento, forse gli serve ancora tempo per trovare l'affiatamento giusto, le batoste possono fare bene. Come in tutte le famiglie ci sono problemi, a Bologna vengono fuori di più, ma ogni squadra li ha. Vedrete, ci ritroveremo nei playoff, la Virtus è troppo forte per non andarci.

(Photo by Roberto Serra / Iguana Press / Virtus Obiettivo Lavoro Bologna)

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