Valerio Bianchini, che ha allenato prima in Fortitudo poi in Virtus, è stato intervistato da Walter Fuochi su Repubblica.
Ecco un estratto delle sue parole:

Con me, non l'avreste mai visto il tiro da 4, perchè l'avremmo vinto noi lo scudetto del '98, non m'avessero cacciato. Ma io seguivo la via luminosa dei vecchi di sani principi: si vince prima in Italia e poi in Europa, una sequenza giusta, già seguita a Cantù e Roma. Seragnoli era più impaziente.

Messina dice che non vedeva l'ora che il giorno del derby passasse? Capisco il logorio di Ettore. Per lui è durata di più, ma io a Bologna mi divertii un mondo. Stavi ai piedi del vulcano, a sorprenderti ogni giorno. Al derby, la città ribolliva, sentiva l'avvicinarsi dell'evento con percezioni telluriche. E al palazzo il magma finalmente usciva dal vulcano.
Troppo poetico? Ma sai, i primi li vincevo tutti. Quattro di fila. Poi la Coppa Italia. Finì tutto con l'Eurolega del pugilato e Seragnoli deciso a cambiare. Liberissimo. Anche se alla vigilia dei playoff era un'idea meravigliosa come mandar via il direttore della Rinascene prima di Natale.

Alla fine ci son stato bene? Bologna sazia e disperata, diceva il cardinale. Ma va, solo sazia. Disperati erano altrove. Qui se la godevano tutti, per me inviti ovunque, concerti, teatro e quella bella vita culturale che c'è da voi. Altrochè Roma, dove sei uno di 4 milioni. Su, tutti mi cercavano, mi volevano.

In Virtus andò peggio e un giocatore mi ruppe un braccio? Gagneur, un tipo un po' tribale. S'era attaccato in allenamento con Brkic, rotolano a terra, si fa la classica chiazza di sudore. Vedo Gagneur che va a prendere lo spazzolone e penso: che bravo, pulisce. Poi però lui si fionda su Brkic che sta di spalle, calando la scopa come una clava. I giganti si ritrassero tutti, pensai di frapporre la mia auctoritas di vecchio padre e il mio braccio. Non ci fu rispetto, solo la frattura. Tirava brutta aria, la stella di Madrigali s'era appannata. E anche gli stipendi. Poi Gagneur venne a trovarmi in ospedale: sai coach, mi aveva stretto le palle a terra, c'era lì la mia ragazza, non potevo permetterlo...

In Fortitudo ho avuto Wilkins? Da noi arriva in ritiro a Bormio, vede gli juniores che devono allenarsi con lui e mi fa: chi sono, i ragazzi del quartiere? Oddio, partiamo male. Io poi volevo un'ala pura, cercavo in America quando Cappellari mi chiamò: il capo ha preso Wilkins. Bene, l'incontro: Nique, che ruolo voi? Fai tu, sei il coach. Perfetto. Solo che quando attaccavamo, lui di qua, Myers di là, la palla faceva solo andata, mai ritorno. Per un po' tenemmo botta con Rivers, un genio assoluto che poteva farne venti a partita e invece stava lì a darne una a destra e una a sinistra.

In Italia vincevamo, in Europa facevamo fatica? Vero, capita alle squadre nuove, e quella era tutta rifatta, anche se era fortissima e sarebbe arrivata. Torno indietro: nel '97 avevamo perso lo scudetto in gara5 a Treviso. Mancava un pelo. Riunione a tre, con Cappellari e Seragnoli. Ci diciamo: basta poco. Me li cambiarono tutti. Eppure resto convinto che allo scudetto saremmo arrivati noi, pur contro quella Virtus formidabile.
E invece? Arrivò Skansi, mise Wilkins da 4, la palla non gli arrivava più e veniva fuori a tirare da tre. Che non era il suo.

Il derby che torna fa bene a tutti? Sì, a tutti, e non solo a Bologna, perchè Bologna è lo specchio - anzi il sintomo - del baske italiano. Grande quando lo era questa sua città, adesso ridotto a fare quel che si può, scontandone il lutto e la vedovanza. La crisi viene da lontano, dagli anni '90 in cui tutto cambiava, dalla Bosman al vincolo, e per la governance del basket nulla cambiava, in totale assenza di reazioni. Fu brava la Virtus del 2001 a resistere, a vincere l'ultima Eurolega, a sbandierare quell'idea di sport che non era solo il calcio. C'erano gli investimenti di quei patron meravigliosi e c'era la divisione tra Virtus e Fortitudo che poi, quando si ricomponeva sulla scena del palazzo, era sempre una forza, non un limite.

IL DOPOPARTITA DI FORTITUDO-CHIETI
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE