Si era iniziato, mesi e mesi fa, con una squadra che nemmeno sapeva quale nome avrebbe potuto utilizzare. Memento Drucker? Memento quando si parlava di dover cambiare il nome della baracca in Happiness, e magari chiedere ad Albano e Romina di aggiornare l'inno? Happiness, is tenersi per mano going lontano? Alla fine qualcosa è successo, con la squadra che si è tenuta per mano e andata lontano, con la maledizione di inizio stagione (quella per cui non si sarebbero potuti tesserare stranieri) che ha colpito nel campo degli infortuni. Flowers quindi spettatore, nella speranza di ricordare - con i dovuti paralleli - la storia di altri caduti famosi, vedi Karnisovas e Vujanic, le cui stampelle non inficiarono i trionfi finali.

Si arriva in semifinale dopo aver scoperto che Sorrentino potrà avere un futuro nel cinema (se non "Gomorra" ci potrà essere casomai "Un posto al sole"), e con una truppa che nelle gare giocate fin qui senza Flowers non è sfiorita (ah, ah, la battuta). Vincendo una gara 3 in casa che ha detto, alle avversarie, una cosa forte: attente, a perdere il fattore campo contro la Fortitudo, perchè al Paladozza farla franca è difficile, e questa squadra, anche nella sua gioventù o inesperienza, non sente quella "pressione" del proprio tifo che fece scalpi ben più prestigiosi. Di riflesso, i biancoblu dovranno ricordarsi che, comunque sia, il tifo da solo le partite non le vince, e dare per scontato l'uno in schedina Azzaritiano potrebbe essere un grave, grave errore.

Si riparte da Treviso, che come ben sappiamo poco ha in comune con quella là: diversi colori sociali, diversa denominazione, ma sempre Treviso è, sempre Palaverde è, sempre la stessa innamorata piazza veneta è. Saranno giorni di ricordi, magari facendo presente sgrat sgrat che è vero sì che contro gli ex magliai spesso e volentieri in finale si perdeva. Ma spesso e volentieri si vinceva in semifinale, 1999 a parte. Altri tempi, altri giocatori che svolazzavano sul parquet, ma è chiaro che la tensione e la passione che ci sarà attorno a Fantinelli e Candi, per intenderci, non sarà diversa da quella che c'era all'epoca di Djordjevic e Willliams e loro seguaci nel decennio successivo. E, altra curiosità, il notare come sia lo scorso anno che in questa stagione le ambizioni messneriane fortitudine passino da incroci con colleghe nobili decadute: Siena prima, Treviso oggi. Chissà.

Treviso, quindi. Sfida di peso tra le panchine, titolò un quotidiano bolognese in occasione di una sfida in regular, facendo impazzire Boniciolli che, pur non essendo una silfide, contro Big Pilla in questa materia non può mai vincere. La squadra di Pillastrini, chiusa la prima parte di stagione in testa al girone orientale, nei playoff ha sudato un bel po’ di camicie, dato che è stata costretta a gara 5 sia da Casale che da Ferentino, uscendone (specie contro i laziali) davvero a fatica. Tutte e due le serie sono state inziate dai veneti con un KO interno – pur avendo tenuto un ottimo 13-2 di record casalingo in regular – e questo potrebbe essere argomento interessante per la Fortitudo, che domenica andrà al Palaverde con 3 partite in meno nel motore, e un bel po’ di giorni in più di riposo. Già visto come ovvio lo scontro due volte: a Bologna vinse Bologna, a Treviso vinse Treviso, nella gara in cui Candi e Montano fecero, di coppia, qualcosa tipo zero su trecento. Lo scotto dovrebbero averlo pagato, ecco.

Si inizia domenica, ore 18, diretta Sky.

LA VIRTUS UNDER 18 ALLE FINALI NAZIONALI
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE