Ormai siamo a quella roba che si faceva all'asilo, quando per decidere chi volesse aderire ad un gioco un bambino allungava il braccio, palmo della mano rivolto verso terra e la cantilena cri cri cri chi vuol giocare venga qui, e dita dei volontari da stringere, poi, alla fine. Martino dovrà fare così per trovare e magari unire i suoi, falcidiati da infortuni, trasferimenti, scelte sbagliate e tecnicamente incomprensibili. Lo dice la classifica, dato che non si può sempre andare a riascoltare il monologo di alibi di John Belushi nelle fogne per cercare alibi. E allora, chi c'è c'è. Poi, dove si sarà a fine primavera, lo si vedrà.

Una squadra depauperata dalla cessione di Totè, altro under 25 italiano che non termina la stagione, e che continua a non avere Feldeine, ovvero quello che avrebbe dovuto cambiare le carte in tavola. Allora si vada con le estemporaneità di Frazier, con la speranza che Benzing e Groselle trovino un punto di incontro tecnico per evitare di trasformare l'area nel museo di Madame Tussaud. E tutto il resto: di certo Borra non si sarebbe mai aspettato di diventare il terzo lungo, o che Durham si sarebbe trovato ancora a marzo ad essere l'unico regista puro della squadra. Si spera a questo punto nelle individualità, perchè il gruppo squadra rimane una serie di pezzi spaiati di un irrisolvibile rompicapo.

Treviso, quindi. In una specie di centro classifica fatto di poco attacco (penultimo) e di alti e bassi che l'hanno portata a iniziare bene e perdersi un po' per strada in corso d'opera, e il ricordo di come andò all'andata a far ben sperare la Fortitudo. Si rivedrà Henry Sims (12+8, e viste come sono andate le cose dopo tanti, tanti rimpianti) così come l'ex Virtus Imbrò (10 di media) e l'ex Fortitudo Chillo (3+3 circa). Attenti al tiro di Dimsa (40% da 3) e alle scorribande di Russell (quasi 5 assist) per una truppa, quella di Menetti, che non è l'apoteosi della continuità ma che può fare di tutto, nel bene come nel male.

Si gioca sabato, ore 20, diretta Discovery+ e Radio Nettuno Bologna Uno.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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