Leonardo Totè è stato sentito da Elisabetta Ferri per il Carlino Pesaro. Un estratto dell'intervista.

"All'andata ho giocato una delle migliori partite che ho disputato, lo ammetto, ma non avevo niente da vendicare con Pesaro, anzi mi sono trovato molto bene lì. Ero solo particolarmente stimolato, come tutti quando giocano la partita dell'ex. In quel periodo giocavo veramente poco, ma il mio obiettivo è stato sempre quello di conquistarmi spazio alla Fortitudo. Poi, se Bologna avesse comunicato l'intenzione di cedermi, allora Pesaro, che stava cercando un lungo, poteva essere uno dei posti dove tornare.
L'assenza del pubblico? Manca l'atmosfera per cui è famoso questo club. Ne abbiamo risentito molto, io penso che almeno 2-3 partite in più con la spinta dei tifosi si potevano portare a casa.
Dalmonte? Lo conoscevo già molto bene, avendo giocato per lui due anni a Verona, la stima è reciproca. Pretende tanto ma si fida dei giocatori, dà disciplina alla squadra, quella che ci mancava all'inizio: adesso siamo più organizzati e sappiamo quali sono le gerarchie.
La Nazionale? Io non ho nulla contro Meo, anzi mi piace. Sono rammaricato di non essere riuscito a dargli il contributo che si aspettava da me. Con la Nazionale ho un rapporto sfortunato, quando vengo convocato mi capita sempre qualcosa: quando giocavo per la Vuelle una lesione all'occhio alla vigilia del debutto, nelle altre due occasioni prima la febbre e poi un'infezione intestinale. Spero di farcela, prima o poi, ad indossare la maglia azzurra"


(Foto BCL)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92