Ben conosciuto a Bologna e provincia per i suoi trascorsi (Castelmaggiore, Virtus e Imola), abbiamo sentito Giampiero Ticchi, coach della Reyer Venezia che domani affronterà la Virtus femminile.


Intanto, come è stato accolto nel mondo del basket femminile l’ingresso di una squadra di Bologna nella massima serie, oltretutto griffata Virtus Segafredo? “Per il mondo del basket femminile questa è una linfa importante, dato che abbiamo bisogno di piazze forti. Questo è un movimento che sta crescendo, ora le società di A1 sono molto più solide rispetto al passato, quando in certi casi come quello recente di Napoli si sono perse delle squadre per strada. Per questo l’ingresso di queste realtà importanti sono viste con grande entusiasmo”

Se tu dovessi fare uno spot per il basket femminile ad una città come Bologna che, appassionati del settore a parte, ne conosce poco le caratteristiche, cosa diresti? “Che qui ci sono ragazze che hanno una grandissima voglia di sacrificarsi e lottare. Cosa che non sempre si riesce a vedere tra gli uomini. Questo è già un buon motivo per seguirle”

Domenica affrontate un coach che a Venezia è molto conosciuto. “Sarà una partita particolare, perché Liberalotto è stato qui per tantissimi anni, ha lasciato ottimi ricordi, e di certo verrà qui con la voglia di fare molto bene”

Come ti trovi in una realtà come Venezia? “La Reyer è una grandissima società, non dico la migliore ma sicuramente una tra le migliori”

Tu sei uno dei pochi allenatori che si alterna con buoni risultati tra basket maschile e femminile. Quali sono le principali differenze? “Tecnicamente non ci sono grandi differenze. Forse quello che cambia è la gestione del gruppo, che per la femminile ha maggiore importanza dato che le ragazze hanno più bisogno di essere guidate”

Da osservatore esterno, come giudichi questo ritorno ad alto livello della cosiddetta “Basket City”? “E’ bello vedere come questo fatto abbia provocato molto fermento. D’altra parte chiunque entra a Bologna, come prima cosa, si sente chiedere se è tifoso Fortitudo o Virtus, a dimostrazione di quanta passione ci sia”

Chiunque venga intervistato da un media bolognese non può esimersi dalla domanda sul derby. “Si ferma tutta Bologna, tutta la provincia, ed è una di quelle situazioni in cui si accende la televisione e si gode una partita di grande interesse”

(foto Reyer Venezia)

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