TERRIERI: NON CAPISCO L'ASTIO DI ALCUNI TIFOSI VERSO MESSINA. LA VIRTUS SONO ANDATO A VEDERLA, MA NON E' PIU' LA STESSA COSA

Gigi Terrieri, da ieri nuovo Direttore Operativo di Ferrara, è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Un estratto delle sue parole.

C'è chi ha creduto in me e mi fa piacere. Ho tanto entusiasmo, so che c'è a costruire, mettere insieme tante cose, questo comporta che mi faccia ancora più piacere ripartire. Merito della dirigenza, mi ha cercato e ha insistito, fugando alcuni miei dubbi. Pensavo di essere un po' fuori ormai, invece mi hanno fatto sentire tutta la fiducia e il loro pressing è stato decisivo. E poi c'è tutto per crescere, evitare di soffrire come è successo lo scorso anno, fisiologico per una società nuova.

La Virtus, dopo una separazione non proprio indolore? Sono andato a vederla ogni tanto, anche se non è più la stessa cosa.

Su Ettore Messina che torna a Milano. Mi ha fatto piacere e lo capisco, anch'io al suo posto avrei fatto quella scelta lì, riavvicinarmi a casa dopo tanto girare. Non capisco invece l'astio dei tifosi verso chi ha dato tanto. Se uno si trova bene in un posto, dà tutto, poi va all'estero è non si avvertono rivalità. Poi se torna in Italia, perché invece sentirla questa rivalità?
Nell'83 Ettore arrivò a Bologna, abbiamo lavorato assieme nel settore giovanile, l'ho conosciuto bene. Così come bene ci siamo ritrovati negli anni di prima squadra. Ogni tanto ci sentiamo, ci sono solo cose belle da ricordare. Esagerando, potrei dire che è uno dei tanti "passati" dalle mie mani nel vivaio, poi cresciuti alla grande. Belinelli, Vitali, Generali, Bonamico, Bonora, Moraschini, li dico in ordine sparso così come mi vengono in mente.

Il derby? Vedremo, se si combineranno le date, ci sarò. Dal '69 fino al 2014 non ne ho perso uno o quasi. Eultimo per me rimane quello del tiro di Vukcevic, mi fa ancora da screensaver sul pc. Gli sguardi sgranati, la disperazione negli occhi, il tiro. La Virtus sta spingendo forte, l'altra è una matricola, è stata buona l'idea di affidarsi a un dirigente esperto come Renzi.