Teo Alibegovic è stato sentito da Luca Bortolotti per Repubblica. Un estratto dell'intervista.

"La Fortitudo non vive una situazione invidiabile, a vederla in fondo alla classifica mi piange il cuore e tornerei lì domani se potessi dare una mano. Ma nemmeno alla Virtus fa bene essere da sola ai vertici di Basket City: il derby è la partita più vista in Europa, e chi sta meglio, come la Virtus ora, deve coltivare anche l'avversario, non gioire se va male.
Seragnoli e Zanetti? Servirebbe uno come loro che s'innamori di un club così spiritualmente coinvolgente come la Effe, per cui la gente vive tutte le passioni dei grandi amori: la gioia, l'affetto, l'incazzatura, la tristezza. Normale quando c'è così tanto coinvolgimento. Invito chiunque fosse in grado di prendersi carico di questa realtà a farlo, non sbaglierebbe, ma capisco che oggi ci sia una situazione più complessa d'allora, cose da sistemare, conti da sanare, e questo può scoraggiare.
Rientrare? Per fare una cosa così serve che qualcuno te lo chieda, non sgomito per intromettermi negli affari altrui: di certo hanno un piano e idee che rispetto, e mezzi per comprare un club io non li ho. Ma chiedessero di me io per la Effe farei pure un passo al di là delle mie possibilità: per altre società faccio il professionista, per la Fortitudo andrei oltre. Ma capendo se posso davvero aiutare, non vorrei certo far perdere del tempo perché a fine stagione tempo da sprecare per costruire il futuro non ce ne sarà.
Possibilità di salvezza? Dopo la seconda campagna acquisti per rifondare la squadra avrei detto 85%; poi infortuni, Covid, cose che non ho capito come la cessione di Totè, e dico che ora la Fortitudo ha il 33% di riuscirci.
L'ultima giornata? Reggio-Fortitudo. Vede che quest'anniversario è pieno di segni del destino? Affidiamoci a quello. Mi spiace che stavolta posso solo fare il tifo, verrò a palazzo coi tifosi e tutti i miei figli. Tranne Amar"

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