Teo Alibegovic, in occasione del 2 aprile, è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto della lunga intervista.

"Ero all'aeroporto di Chicago, me lo ricordo come fosse ieri. Mentre stavo per imbarcarmi per Dallas mi raggiunse una comunicazione, 'chiamata urgente per Alibegovic'. Al telefono mi rispose una voce maschile in un inglese maccheronico. Era Beppe Lamberti, 'tu devi venire qui in Fortitudo, ti diamo soldi...'. Interruppi la chiamata e dissi al mio agente che non ero interessato e che volevo tornare da mia moglie incinta. Mi imbarcai sull'aereo e quando feci scalo a Dallas mi arrivò una nuova telefonata, 'chiamata urgente per Alibegovic'. Andai al punto di informazioni, allora non c'erano i cellulari. Era ancora Beppe Lamberti, 'Teoman, devi venire qui in Fortitudo. Seppi più tardi dal mio agente che la Fortitudo aveva cercato altri giocatori, ma siccome al tempo la squadra non era di vertice, giocatori di alto livello avevano rifiutato per non sporcarsi il curriculum cestistico.
Quando arrivai a casa, esausto per il viaggio, aprii la porta di casa e sentii squillare il telefono. Chi poteva essere a quell'ora? Era Beppe Lamberti, con accanto il presidente Renato Palumbi: 'Teoman tu non puoi mancare allo spareggio con Reggio Emilia, avrai il migliore figlio del mondo, tua moglie starà bene, ma devi venire. Ti rendi conto che il nostro è un club storico?'. Chiusi la telefonata e cominciai a parlare con mia moglie: 'Teoman, tu hai già deciso di diventare un giocatore di pallacanestro, non farai mai un lavoro d'ufficio. Non preoccuparti per me, starò bene. Devi partire'.
Quando incontrai la squadra per la prima volta mi chiesero in che posizione del campo mi sarei trovato più a mio agio, io mostrai il palmo della mia mano sinistra e dissi 'basta che mettiate la palla qui, al resto ci penso io'. Lino Bruni non ci credeva e chiese a Pete Myers di tradurgli di nuovo quello che avevo detto. Poi il capitano, Albertazzi, l'uomo con più attributi che io abbia visto nella pallacanestro europea, mi si avvicinò e mi disse 'Se fai solo la metà di quello che hai detto siamo a posto'.
La partita? Pete Myers mi disse 'la squadra aveva bisogno di un cambiamento, ora scatenati'. Prima della palla a due suggerii a Pete uno schema: partimmo, tagliai verso il canestro come previsto e, dopo aver ricevuto la palla, schiacciai in omdo così potente che il pubblico fortitudino, arrivato in massa al PalaBigi, esplose letteralmente. Realizzai 28 punti e portammo a casa vittoria e salvezza"



Teo ha poi parlato anche della situazione attuale: "Mi auguro che questa grave emergenza ci apra gli occhi in vista del futuro. Non voglio essere tacciato di piaggeria, ma mi sembra chiaro che la Fortitudo sia una delle poche società che già da tempo si è mossa nella direzione giusta, cominciando a trovare risorse costituendo un consorzio e sviluppando sponsorizzazioni grazie al lavoro in prima linea del presidente Pavani. Il tutto consolidando un ottimo rapporto con la tifoseria che è una voce fondamentale nel bilancio del club"

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