Continuando in una preseason dove contro le proprie dirimpettaie non ha avuto praticamente mai problemi, la Fortitudo non ha particolari problemi a liquidare la pratica Tortona nella semifinale di Supercoppa, superando in facilità l’assenza di Cinciarini (a pareggiare, invero, l’altrimenti out Ndoja) e ridando appuntamento domani alle 21 per la sfida con Casale, di fatto piccola rivincita degli strazi tardoprimaverili di mesi fa. Martino voleva la squadra come protagonista e la squadra come protagonista ha avuto, con semplicità offensiva e durezza difensiva, con nessuno primo protagonista e tutti bravi a mettere il proprio mattoncino per rendere innocuo il venerdì di semifinale.

Non un pubblico da campionato, ma abbastanza per caricarsi dopo primi minuti in cui la F ci mette il minimo sindacale davanti e un po’ di dentacci dietro: Tortona impiega quasi 5’ per vedere il canestro, quando di qua ce ne sono già dieci, di punti. E il resto della frazione vive di inerzia bolognese (18-5 il massimo) che basta e avanza per il 22-12 del 10’.

Poco da preoccuparsi, gestendo con molta semplicità la metà campo mettendola sul fisico e lasciando che tutto il resto venga da sé. Le manovre piemontesi vengono come si suol dire stroncate nella culla, l’attacco può viaggiare con il pilota automatico senza avere grossa pressione, e dopo un blando rientro (25-19) è poi tutta roba bolognese, con quasi ventello che viene, al 20’, stampato sul 42-25.

Scollinato il +20 con un momento in cui Leunen gioca da A1 in un (di fatto, ancora) precampionato di A2, la Fortitudo ha da affrontare il solo Teino Alibegovic come avversario che ci prende, mentre davanti non serve cercare avventure in area quando dall’arco è tutta salute. Ergo, in scioltezza, 68-48 al 30’.

Il resto è un lungo garbage time, con la Fortitudo a vedere la verve di Sgorbati prima, e divario che non diventa mai né umiliante per chi lo becca né a rischio rientro del match. Spazio per qualche bimbo nelle ultime battute, a domani.


(foto LNP/Ciamillo-Castoria)

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
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