Quando Allan Ray ha chiuso la partita contro Pesaro con una tripla allo scadere, Giorgio Valli non ha avuto dubbi e il suo ricordo ha puntato dritto su un personaggio: "questa è una giocata alla Sugar".
Perché nell'ideale bianconero "Sugar" Richardson è uno degli "uomini che hanno fatto la storia della Virtus". Un giocatore di straordinario talento, sedotto dall'Avvocato Porelli e portato in Italia, dove lasciò il segno e dove ancora viene ricordato con affetto. Fra i tanti record personali c'è anche quello del maggior numero di punti realizzati nell'All Star Game di Legabasket. Anno 1989: ne mise a referto 50. Intervistato oggi da Luca Aquino sulle pagine della Gazzetta dello Sport, Richardson dimostra il legame profondo che lo unisce a Bologna e alla Virtus. Di seguito l'articolo.

«Una sparatoria». Così Micheal Ray Richardson, a due giorni dalla 29° edizione che si disputerà a Verona, definisce l'incredibile All Star Game del 1989, quello nel quale timbrò 50 punti fissando il record individuale di marcature che resiste tuttora. Portato in Italia alla Virtus Bologna dall'avvocato Porelli dopo i guai con la cocaina che avevano provocato la radiazione dalla Nba, Sugar era già stato Mvp dell'edizione precedente dopo aver disputato quattro All Star Game «veri» al di là dell'oceano. Da Lawton, in Oklahoma, dove ha allenato la squadra locale in Cba per tre anni vincendo i titoli 2008 e 2009 e arrivando in finale nel 2010, ricorda chiaramente quel 25 novembre 1989. «Mi sembra ieri - dice il 59enne texano -. Io e Wes Matthews tiravamo in maniera incredibile. Era uno di quei giorni, uno di quelli nei quali fai sempre canestro». Richardson finì con 50 punti e una raffica di canestri che fecero impazzire i 14.771 spettatori presenti al PalaEur, ma l'Mvp andò al varesino Matthews, suo compagno nella selezione Nord e autore di 35 punti ma anche di una rissa con espulsione con Oscar. «L'Italia era la miglior Lega del mondo fuori dalla Nba — ricorda Sugar, due Coppa Italia e una Coppa delle Coppe vinte con la Virtus — C'erano grandi giocatori come Bob McAdoo, Darryl Dawkins, Brian Shaw, Michael Cooper, ogni domenica erano sfide da Nba». A Bologna, la sua principale tappa italiana con i tre anni alla Virtus, è ancora profondamente legato: «Uno dei ricordi più belli della mia vita è la conquista della Coppa delle Coppe a Firenze contro il Real Madrid di George Karl. Devo tanto all'avvocato Porelli, ha avuto fiducia in me e mi ha portato in Europa. Bologna sarà sempre la mia seconda casa». La prima stagione alla Virtus (1988-89) coincise con l'ultima di Renato Villalta, oggi presidente bianconero: «Non lo sapevo. Farà sicuramente bene, anzi se vuole assumermi come allenatore volerei in Italia anche domattina».
Smessi i panni di giocatore a 47 anni, Sugar ha cominciato ad allenare e ha riscosso anche parecchi successi nelle «minors» americane. Ai due titoli già citati in Cba, ne ha aggiunti due nella National Basketball League canadese con i London Lightning nel 2012 e 2013. «Larry Brown e Bob Hill (suo allenatore nel primo anno a Bologna, n.d.r.) sono i miei modelli. Sono un allenatore vincente, un players coach: il basket non è fatto solo di schemi, ma di giocatori che devono rispettarti e vincere per te. Le mie squadre sono difensive, ma allo stesso tempo segnano tanto. Sono sicuro di poter allenare in Italia, la Virtus sarebbe il sogno». Nelle ultime due stagioni a Bologna, fu allenato da Messina: «Un ottimo allenatore e conoscitore del gioco, ma ha sempre avuto grandi giocatori. Sono loro a rendere un tecnico migliore, non ho mai visto un allenatore vincere senza grandi giocatori». Richardson oggi organizza insieme alla moglie dei camp per bambini meno abbienti in vari stati americani ma non ha perso di vista la Nba, nella quale ha giocato otto anni da stella fra Knicks, Warriors e Nets: «Ai miei tempi era molto più fisica, oggi fischiano troppi falli. Bryant, Duncan, Durant e West- brook sono i miei preferiti. Gli italiani? Belinelli è un grande giocatore, come Gallinari prima dell'infortunio, mentre Bargnani mi ha deluso».

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PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE