La pallacanestro è senza dubbio uno degli sport più seguiti in Italia, con decine di migliaia di tifosi. Nonostante ciò, non sono in tanti a conoscere le origini di questo sport che dagli Stati Uniti ha conquistato un po’ tutto il mondo, compresa la nostra nazione. In oltre cento anni, infatti, la fama del basket in Italia è cresciuta a dismisura arrivando ai numeri attuali.

Il basketball è stato inventato nel 1891 da un americano di nome James Naismith. Questo docente di educazione fisica fu il primo allenatore di pallacanestro, il quale, curiosamente, non ebbe un grande successo agli inizi della sua carriera, ottenendo ben 60 sconfitte sulle oltre 100 partite disputate con i Kansas Jayhawks. Inizialmente, non vi erano dei regolamenti di gioco elaborati come oggi, ma soltanto 13 regole che prevedevano l’utilizzo di una palla da far entrare in un cesto.

Queste regole furono pubblicate ufficialmente l’anno dopo, nel 1892, tuttavia, lo sport era principalmente un’attività ludica per le scuole. Bisognerà attendere fino al 1936, anno di aggiunta dell’attività sportiva ai Giochi Olimpici per avere un riconoscimento maggiore da parte di tutto il mondo. E non è un caso che in quell’anno i vincitori siano stati proprio gli Stati Uniti.


Quali sono le origini della storia della pallacanestro in Italia?


L’Italia iniziò a interessarsi al nuovo sport ben prima delle Olimpiadi. Infatti, già nel 1907, grazie all’insegnante Ilda Pesciolini, furono pubblicate le prime regole in italiano, dando di fatto inizio alla storia della pallacanestro in Italia. Il nome, tuttavia, non era ancora pallacanestro, ma “palla al cerchio”. Una scelta che oggi suona un po’ infelice, ma che ha sicuramente un valore storico e sportivo importante.

La prima partita di basket in Italia fu disputata il 27 aprile 1907, esattamente a Siena, con un gran numero di spettatori e un biglietto da 50 centesimi di lire, cifra che potrebbe sembrare irrisoria, ma che corrisponde a circa 15 euro dei nostri giorni, a causa dell’inflazione. Da quel momento la “palla al cerchio” inizia a essere giocata soprattutto tra i militari, ma viene leggermente modificato il nome che diventa “palla al cesto”.

Lo sport venne praticato durante la prima guerra mondiale dalle forze armate italiane. Una volta terminato il conflitto, tuttavia, grazie al successo guadagnato tra i militari, l’attività sportiva continuò a essere praticata, tanto che vennero organizzati diversi eventi, già a partire dal 1919. Proprio in questo anno furono organizzate delle partite all’Arena di Milano e si iniziarono a formare le prime squadre, tanto che nel mese di novembre dello stesso anno, fu istituito il primo campionato italiano. In questo momento, lo sport era ancora relegato al mondo militare e nelle squadre militavano soltanto soldati. I vari corpi armati delle diverse città avevano un gruppo sportivo che gareggiava nel campionato.

Soltanto un anno dopo, grazie all’influenza di Pastorini, un ginnasta che vinse l’oro ad Anversa, si iniziò a praticare la “palla al cesto” anche nel mondo civile. Nel maggio del 1920 fu organizzato un primo torneo, da molti considerato il vero inizio della pallacanestro in Italia, tuttavia, si trattava di soltanto otto squadre, divise in due gironi e con cinque giocatori ciascuna. La finale fu vinta dal Brescia, contro il Milano.

Da sottolineare, che questo torneo ebbe un successo incredibile tanto che la Federazione di Ginnastica italiana decise di promuovere ancora di più il gioco, organizzando un vero e proprio campionato già a partire dall’autunno 1920. Era nata la pallacanestro in Italia, e da allora sono passati ben 100 anni di competizioni che hanno visto numerosi sportivi, allenatori e tifosi esaltarsi nel vedere la palla rimbalzare ed entrare nel canestro.
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