Chiamato il causa da una recente intervista di Ettore Messina sulla "mancata crescita degli arbitri italiani", il presidente del Comitato Italiano Arbitri, Stefano Tedeschi, è stato sentito dal Carlino. Un estratto delle sue parole.

"Stimo Messina come uomo di sport e come persona, ma questa volta le sue parole mi sono sembrate fuori luogo. Ho atteso qualche giorno sperando che il tiro venisse aggiustato anche perché in privato diversi allenatori e diversi dirigenti mi hanno contattato per sottolineare come nel dopo partita contro Napoli il tecnico di Milano parlasse a titolo personale e non a nome dell'intera categoria e che non rispecchiava il loro pensiero.
Gli arbitri fanno parte di un movimento che da anni sta cercando di riformarsi, Ad oggi abbiamo società di A che stanno facendo uno sforzo economico notevole, ma questi sforzi non migliorano la qualità del campionato. La pandemia ha sicuramente complicato le cose, ma il livello si è purtroppo abbassato. In questo contesto gli arbitri hanno cercato di migliorare le loro prestazioni anche affidandosi alla tecnologia e, infatti, questo ha consentito di evitare parecchie polemiche. Si può sempre fare meglio, ma quello che non mi sembra utile è attaccare più o meno velatamente il lavoro di persone come il designatore Sergio Borroni, l'istruttore Dino Seghetti o il responsabile dell'organo tecnico Marco Giansanti.
Il compito dell'arbitro è quello di decidere e poi eventualmente di motivare. Quello che non può succedere è che subisca l'arroganza di chi pensa di avere ragione. Su questo devo dire che vi è una uniformità di comportamento che toglie all'arbitro l'etichetta di protagonista perché sui provvedimenti disciplinari da prendere durante la gara abbiamo raggiunto una buona uniformità. Anche noi auspichiamo un clima di maggiore collaborazione a tutti i livelli con i club, dalla gestione della partita al reclutamento dei arbitri. Quest'ultima è una nota dolente per tutte le discipline"

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