Difficile era, visti i ko di Aradori e Davis, e non risolto rimane il rebus Mantova per una Fortitudo che, di fatto, non è nemmeno tanto diversa da altre trasferte viste in questa stagione. Quella cioè che deve piombare alle Marianne del massimo scarto per iniziare a giocare alla bersagliera, rientrando in pochi minuti dell’ultimo quarto da -17 a -4 non solo per demeriti altrui, quando anche Italiano e Cucci si erano chiamati fuori per espulsione e fallo. Ma con troppi protagonisti fuori, e Thornton in disastro prolungato, la buona lena del gruppo dei gregari non basta.

Striscione della Fossa a ricordo di Lorenzo Bastelli, che la partita non se la sarà guardata dato che ora può correre e saltare in cielo, e partita che inizia con Dalmonte a mettere la PanniCucci in quintetto al posto degli assenti. Non c’è gran roba per dire che la domenica decolla, dopo pochi minuti Mantova ribalta tutti i suoi partenti e Bologna cerca di adeguarsi, specie con Panni a due falli in pochi amen. Quindi i padroni di casa prendono poco poco di vantaggio, nella seconda parte della frazione, chiudendo al decimo avanti 19-14.

Con Thornton spuntato è difficile trovare approdi facili, e sfruttando uno sciocco antisportivo di Italiano Mantova sguilla a +9. Bologna segna solo dalla lunetta in una gara fin troppo sbriciolata da fischiate peraltro nemmeno tanto esagerate, e se dopo aver scollinato la doppia cifra di svantaggio (34-23) si resta a galla è perché l’unico a provare ad andare sopra le righe, stavolta non nel male ma nel bene, è il solito Italiano. Qualcosa lo si rosicchia più per amore che non per forza, Dalmonte si prende un tecnico dopo una non zifolata a favore di Cucci, Veronesi fa quello che vuole, e Panni in acrobazia allo scadere limita i danni al 44-33 del 20’.

I ritmi aumentano, le difese si allargano, Cucci ne mette subito 6 ma non è rondine primaverile perché, appunto, se ne fanno e se ne beccano. Bologna non riesce a contrastare i giocatori mantovani quando questi la mettono sul fisico, la decina di scarto rimane quasi fissa, e la coperta diventa cortissima quando Mantova trova un tiro da 4 di Ross per dilagare a +16, 66-50. Segnali da Fantinelli, 66-54 Mantova al 30’.

Ci sarebbe di che sperare, con tripla di Panni per il -7, ma è l’ultimo sprazzo di cielo prima che siano solo nuvole e pioggia. Mantova attacca senza grossi baluardi a fermarla, un tecnico a Italiano porta ad automatica espulsione e, a questo punto, Dalmonte poco può tirare fuori da quel che gli rimane. Annegata 78-61, Mantova non uccide lasciando alla Fortitudo la blanda illusione di avere ancora margine: il parziale è di 15-2, sfruttando il fatto che i padroni di casa stiano già forse ordinando le pizze postgara. Si arriva quindi a -4, ma non c’è la palla break che possa permettere un ulteriore passo verso l’aggancio. Alla fine viene espulso anche Biordi, raffica di liberi, Dalmonte dopo la sirena non le manda a dire agli arbitri, e vabbè.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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