Giacomo Sgorbati è stato sentito da Damiano Montanari di Stadio. Un estratto dell’intervista.

“Sicuramente quella affrontata è stata una settimana differente dalle altre, gestita diversamente come allenamenti visto il posticipo del martedì. Stiamo preparando la partita nel modo migliore, consapevoli di non avere offerto una grande prova a Piacenza e fiduciosi in un pronto riscatto contro Cento. Sarà una partita durissima, come la maggior parte di quelle del girone. Cento è una neopromossa che ha allestito un ottimo roster. Proverà a metterci in difficoltà.
L’arrivo in Fortitudo mi ha cambiato la vita? Penso che accada più o meno a tutti quelli che indossano questa maglia. Siamo in A2. Ma la realtà biancoblù è di tutt'altra categoria. Vivendo a Dozza Imolese, conoscevo l'ambiente. Però esserci dentro è qualcosa di davvero speciale. Del resto io sono un ragazzo normalissimo. Frequento l'Università. Da Ingegneria Civile a Bologna sono passato ad Economia e Marketing a Modena e Reggio Emilia. Sono fidanzato con Anna, sono abbastanza attivo sui social come tanti ragazzi e mi piacciono i tatuaggi. Vorrei farmene uno. Anche se non ho ancora trovato quello giusto.
Sono abituato ai derby? In un certo senso sì. Ho iniziato a giocare a basket seguendo l'esempio di mio fratello maggiore Edoardo, classe 1993, e di mio padre Marco. Lui era un esterno come me e, ai suoi tempi, arrivò a giocare fino alla Serie B di allora nelle file della Virtus Imola. Edoardo invece è un playmaker che adesso si diverte con gli amici nei campionati del CSI, ma che in passato ha vestito per un anno la maglia della Fortitudo. Però è virtussino. Proprio come mio cugino Mattia, classe 1992, che ha militato per una stagione nelle giovanili della Virtus e che attualmente gioca nella Grifo Basket Imola. In famiglia, insomma, c'è sempre stata aria di derby”



( Foto Fabio Pozzati / ebasket.it )

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
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