Alla vigilia dello scontro decisivo tra Italia e Spagna, Sergio Scariolo ha parlato alla stampa.
Un estratto delle sue parole alla Gazzetta dello Sport.

Siamo un po' simili all'Italia. Quattro-cinque giocatori di esperienza che vengono appunto dai successi precedenti, il resto è composto invece da nuovi prospetti che questi scenari non li hanno mai visti.


Devo ammettere che non mi piace affrontare l'Italia innanzitutto per questioni emotive e sentimentali. Stavolta, però, ci sono anche serie ragioni tecniche. Secondo me i primi 6 giocatori sono di altissimo livello, la spina dorsale è piena di talento, mentre chi va a completare l'organico possiede comunque la tecnica, la fame e la voglia di emergere. L'Italia, poi, ha tanti giocatori di taglia media e quindi può giocare in molti modi. No, non mi fa stare tranquillo.

Sensazioni dopo la prima fase? Abbiamo vissuto alti e bassi. Dobbiamo accettare il fatto che la Spagna non è più la squadra che ha dominato gli ultimi anni facendo la storia, ma bisogna comunque trovare il modo per competere. È vero, non c'è il talento di un tempo, però abbiamo altre armi: intensità, velocità voglia di mettersi alla prova.

L'Italia ora non pare partire troppo dietro. Ma chi ha detto che siamo favoriti? Io non vedo grosse differenze. Gli azzurri hanno un paio di grandi giocatori NBA e altri di primo livello di Eurolega. Con la Serbia hanno ceduto solo nel finale, dopo aver giocato una signora partita»

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