Sergio Scariolo, intervistato da Vincenzo Di Schiavi sulla Gazzetta, ha parlato anche di Alessandro Gentile e del fatto che si parli di lui come prossimo allenatore della Virtus.

Su Alessandro Gentile, che domenica l'ha abbracciato prima della partita. Avrà fatto anche degli errori ma ho l'impressione che gli siano state appiccicate etichette definitive in modo troppo frettoloso. Rifletto semmai sul suo modo di giocare: vorrei rivederlo in una dimensione totale e non solo col gioco spalle a canestro in cui sfrutta la sua fisicità in un campionato però, da questo punto di vista, sottodimensionato. Vorrei rivedere quel ragazzino in piena evoluzione che portammo a Milano dalla Benetton per dargli minuti importanti in Eurolega.

Sul fatto che il suo nome sia accostato alla Virtus. Non commento. E poi la Virtus ha già un allenatore che sta facendo bene. Io, peraltro, non so ancora se tornare ad allenare un club.

Sul basket spagnolo. Ma è tempo di sfatare un mito. La forza propulsiva del reclutamento, a livello quantitativo e qualitativo, è unica al mondo: il minibasket e le scuole in primis. Poi i tornei locali, regionali e nazionali che sono tantissimi. In questo la Spagna è un modello, basti dire che l'attività della nazionale comincia con gli under 12. Il problema nasce dai cadetti in su. Norme un po' troppo generose che prevedono tre anni anche non continuativi per diventare dei giocatori formati, stanno creando un numero esoso di giocatori stranieri col passaporto spagnolo ma non eleggibili per la nazionale. Secondo uno studio della Fiba, la Acb è il campionato con meno giocatori selezionabili per la nazionale. Ormai nei vivai dei club i primi 2-3 big sono stranieri formati. A livello cadetto e juniores abbiamo già perso competitività e tra 10-15 anni pagheremo le conseguenze di questa politica.


SABATO KENNY LAWSON AL VIRTUS POINT
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91