Il coach della Virtus Stefano Sacripanti ha presentato in conferenza stampa la partita di domani ad Avellino. Sarà assente Brian Qvale, fermo per un problema muscolare.
Ecco le parole di Sacripanti.

Andiamo a giocare una partita di altissimo livello, contro giocatori che fino all’anno scorso in Italia non si vedevano. Una squadra che ha tenuto giocatori solidi, che io conosco bene tipo Ndiaye, Filloy, D’Ercole. Conosco bene quel campo, è molto difficile con un pubblico che spinge molto e domani ci sarà molta attesa. Noi andremo senza Qvale che si è fermato per una contrattura muscolare. Pensavamo fosse una cosa banalissima ma preferiamo che recuperi gradualmente. Questo però non ci cambia: sarà una mancanza ma allo stesso tempo andiamo per fare una partita di mentalità, non ci deve essere nessun tipo di alibi.
Non posso nascondere che per me sarà una partita particolare. Una squadra e un club a cui sono molto affezionato, un pubblico che mi ha dato tanto, un popolo onesto e con grande rispetto. Non è sempre facile scindere il lavoro dagli affetti: io sono una persona che vive a pieno la realtà in cui lavoro. Poi si giocherà e dalla palla a due sarà un’altra cosa.

In preseason contro Avellino abbiamo già avuto indicazioni, punteggio molto alto. Loro sono stati costanti e coerenti nella loro pallacanestro. Hanno il 65 da due e oltre il 40 da tre. Hanno anche poche palle perse per il tipo di pallacanestro che fanno. Hanno giocatori individuali che possono risolvere la partita anche al di fuori del sistema di gioco. Hanno dei giocatori veri: io l’anno scorso Norris Cole non l’ho visto in Italia.

Non è tanto un discorso di come li sfidi, è un discorso di gestione del ritmo. Non devi rinunciare tu a tirare nei primi 6-7 secondi, devi tirare con buone percentuali. Bisogna giocare la nostra partita per far si che i punti di forza degli avversari non incidano troppo nella gara.

Gli anni ad Avellino? Io sono arrivato e fino a Natale ero addirittura a rischio taglio, poi abbiamo vinto 15 partite consecutive. Abbiamo giocato la finale di Coppa Italia al forum con 4-5mila avellinesi e questo è stato un onore. Nelle finali che ho fatto abbiamo sempre incontrato squadre che hanno fatto un po’ meglio di noi. Avellino ora gioca per le prime posizioni, quando sono arrivato io lì non si facevano questi discorsi. Poi è chiaro, se arrivi secondo sei un perdente ma stiamo parlando di stupidaggini. L’anno scorso siamo arrivati primi in regular season poi per infortuni vari siamo arrivati ai playoff abbastanza usurati. Il rimpianto che ho è non aver alzato un trofeo per tutto il bene che abbiamo fatto.

Aradori? La squadra sta prendendo una certa forma, in questa forma ci sono requisiti tecnici e tattici. Pietro sta facendo di tutto per entrare anche lui: a livello di mentalità ha giocato come hanno giocato tutti. Lui ha delle caratteristiche più offensive che difensive ma faccio fatica a dire che la squadra non sta cercando di mettere dentro le dinamiche e viceversa.

( Foto Fabio Pozzati / ebasket.it )

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