Alla vigilia della gara contro Cremona (domani Paladozza ore 12) ha parlato in conferenza stampa coach Sacripanti. Sarà ancora assente Brian Qvale.

“Domani sarà una partita molto difficile, perché siamo entrati in questo tour de force di viaggi, con meno allenamenti, meno preparazione. Giochiamo contro una squadra che ha i nostri stessi punti, ha battuto Avellino, è andata a vincere a Trento e una sconfitta con Cantu. Cremona ha una propria identità, gioca in casa come gioca in trasferta. Noi ci siamo allenati meno, per una gestione delle energie: l’approccio e la mentalità saranno importanti, per diventare grandi bisogna passare anche da queste difficoltà. Tecnicamente e tatticamente ci sono 2-3 punti chiave, ci abbiamo lavorato ieri e oggi. Dovremo essere molto bravi a rimanere nei 40’: non è una gara che si vince a sprazzi, si possono avere dei gap positivi o negativi e quindi la forza di rimanere nel piano partita è determinante. Non sarà dei nostri Brian Qvale, continuiamo un processo di recupero nei suoi confronti. Non ci cambia più di tanto questa assenza, dobbiamo trasformare gli ostacoli in opportunità. Sarei ipocrita nel dire che questa assenza non influisca, non sappiamo di preciso quando rientrerà perché è un giocatore che ha bisogno di tempo per tornare in ritmo e per essere utile alla squadra. Non voglio, però, che per la squadra sia un alibi. Sono dispiaciuto, certo, perche vorrei sempre avere la squadra al completo. Domani sarà molto importante anche il Paladozza, non è nel mio stile fare proclami, però faccio una considerazione: noi abbiamo vinto una partita con il Neptunas dove il merito è stato del pubblico, perché ha trasmesso a noi energia che noi non abbiamo avuto. Ci siamo trasformati perché la gente ci ha dato grandi motivazioni, noi non ci meritavamo nulla in quella partita. La squadra poi ha recepito bene il messaggio e sta dimostrando di meritarsi anche l’appoggio della gente. Spero che da domandai in poi le cose confluiscano.”

Partita a mezzogiorno: “Personalmente non mi esalta svegliarmi la mattina e andare in panchina. Per la squadra abbiamo già provato allenamenti ieri e oggi ad orario partita. L’orario sarà lo stesso per entrambe le squadre, saremo noi a dover essere feroci. Con Cremona abbiamo già giocato in pre season: abbiamo vinto noi ma loro avevano qualche assenza ed è stata una partita altalenante perché loro sono così, in pochi minuti te li ritrovi attaccati. È una partita simile a quella di Avellino ma il controllo della gara per noi è importante al di là della squadra che abbiamo di fronte. Avellino aveva certe caratteristiche, Cremona è simile e noi dovremo sapere come fronteggiare le varie situazioni di gioco. Come tipologia di partita è molto simile alla scorsa gara ad Avellino, anche come tipologia di giocatori.”

La gestione di Qvale? “Io pensavo potesse rientrare con Cremona ma non è ancora pronto. C'è un miglioramento progressivo, ci sembra corretto però di avere una soluzione definitiva per non metterlo in difficoltà. Era al limiti già per rientrare domani ma non si è ancora allenato con la squadra e non mi sembrava corretto reinserirlo subito. È un giocatore che deve avere continuità ed averlo a singhiozzo non mi piacerebbe.”

Ci sono già stati passi in avanti? “Io sono contento dell’atteggiamento a livello mentale e mi piace che alla squadra passi il concetto che al di là di chi gioca e chi non gioca, noi dobbiamo produrre quello che facciamo tutti i giorni offensivamente e difensivamente. Sarebbe esagerato dire che non ci sono gerarchie totali ma le regole sono semplici: sta in campo chi difende, chi gioca a pallacanestro. Poi c’e la volta che Aradori gioca da 2 e Martin da 3, c’e la volta che giocano due lunghi insieme, però quello lo decido io in base alla gara. Non c’e una gerarchia, questo è il messaggio più importante. A Lubiana ero convinto che Camara potesse darci tanto e non ho aspettato gli ultimi 20’. Non c’e niente di personale con nessuno, ci sono dei principi che la squadra deve seguire. L’improtsnte è che tutti siano pronti. Ci sono tante cose che vorrei vedere fatte meglio, a Lubiana per esempio non mi è piaciuto l’inizio del primo e del terzo quarto.”

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