Il coach della Virtus Stefano Sacripanti è stato ospite di "Basket City" su TRC.
Ecco alcune delle sue dichiarazioni.

Bilancio molto positivo, filotto impressionante in coppa, anche insperato. 7 vinte e 0 perse è qualcosa di molto importante. In campionato siamo 4-4, abbiamo lasciato punti contro Cremona, forse a Pesaro si poteva vincere, ma nel complesso siamo contenti. Sono soddisfatto del lavoro della squadra, che sta crescendo.

Pajola? E' un ragazzo giovane, sta crescendo tanto, poi è chiaro che Taylor è un giocatore di prima fascia, però si completano bene.

Viste le statistiche, ci sono problemi in difesa? Si può vedere il bicchiere mezzo pieno o vuoto. Se con questi dati siamo 4-4 e 7-0, con il nostro miglior difensore fuori a lungo, e Qvale non al meglio, possiamo migliorare. Magari non siamo cinque leoni, ci sono state un paio di partite giocate volutamente con molti possessi, ad Avellino ad esempio. Altre, soprattutto in Europa, dove abbiamo giocato bene in difesa. Altre dove abbiamo fatto male dietro. C'è però uno studio, anche tattico, partita dopo partita. E qualche infortunio non ci ha permesso di avere particolari combinazioni di giocatori in campo, ad esempio Kravic e Qvale insieme, e non ho mai potuto farlo. Idem con Martin da "4". Siamo ottimisti. Ci sono stati ostacoli, ma ci siamo arrangiati abbastanza, anche se la crescita è avvenuta prima in fase offensiva.

La differenza a rimbalzo tra campionato e coppa. Contro fisici maggiori riusciamo a mettere del corpo, non abbiamo tantissimo atletismo, dobbiamo essere più bravi col nostro 4 e 5 a prendere più rimbalzi, nell'ultima il migliore è stato Taylor. Poi a volte ci sono delle scelte, ne parlavo col mio staff, a volte scegliamo di togliere il tiro da tre all'avversario e qualcosa concedi a rimbalzo d'attacco, rischi un po' di più. Alcune partite le abbiamo preparate così. Martin era quello col miglior rapporto rimbalzi/minuti, tornerà. Ma spero di poter progredire a rimbalzo con un miglior contributo difensivo da parte di tutti.

A Bologna mi sto trovando benissimo, città vivibilissima, si gira a piedi in centro e mi rilassa tantissimo trovare concerti, teatri e manifestazioni. La società è ben strutturata, con persone che hanno idee chiare.

Come sta Martin? Sta, lo monitoriamo giorno dopo giorno. Ha fatto davvero un brutto incidente, a livello muscolare, l'ultima risonanza però ci ha dato buone notizie, c'è un netto miglioramento, lo aspettiamo senza particolare fretta, che siano 1-2-3 o 4 settimane. L'importante è che recuperi bene.

Giocare a Casalecchio potrebbe essere un problema per i giocatori? Noi dello staff stiamo lontani da questo argomento, c'è già grande polemica. Il PalaDozza è speciale, si crea un tutt'uno coi tifosi e la curva è vicina. E' chiaro anche che se si vuole pensare in grande per il futuro - esagero e dico Eurolega - devi provare a osare e andare di là. Comunque è un problema che io mi sono posto molto poco.

Un innesto di mercato? Brian ha recuperato, sono tre settimane che si allena bene, pensiamo di aver superato il problema. Abbiamo tremato per Martin, infortunio abbastanza pesante, ma le ultime rassicurazioni ci lasciano tranquilli. Il gruppo sta crescendo, Kravic e Aradori sono migliorati, i due "ragazzini" stanno facendo passi avanti, credo sia corretto e giusto crescere poco a poco lavorando con grande dedizione.

Martin è l'unico giocatore con un biennale? Ci sono altri giocatori con opzione per un altro anno.

Cosa cambia nel metro arbitrale tra campionato e coppa? E' un po' diverso. In Italia c'è stato ricambio, ed è chiaro chi conduce la partita. In Europa, ad esempio, i passi non li chiamano quasi mai, e i contatti li fischiano solo se c'è reale vantaggio. In Italia fischiano di più.

La zona? La facciamo abbastanza, anche se con molti cambi e non la classica 2-3. Proviamo a farne una a tutto campo, per rubare la palla. La zona "statica" come ai vecchi tempi l'abbiamo fatta solo ad Avellino, sfidandoli al tiro. Piano piano la faremo di più.

Leunen? Mi è molto caro, persona eccellente e un senso della squadra come pochi. Lui è molto contento di stare a Bologna e vuole arrivare in A1. Ha un grande pregio, valorizza tutti i compagni di squadra. E' come Marques Green, altro giocatore che ho allenato, hanno una mentalità eccellente.

Sarebbe più utile un rimbalzista o un esterno? E' utile far migliorare i giocatori che abbiamo, aspettiamo con calma e desiderio il ritorno di Kelvin Martin, e facciamo un bel pezzo in avanti come squadra.

Noi siamo 7-0 in coppa ed è un dato molto sottovalutato. Siamo 4-4 in campionato, perdendo con le due squadre che fanno un altro campionato. Fare la coppa ti crea problemi? Forse, ma se vuoi andare a un livello più alto devi fare una struttura di squadra più profonda, e questo nel tempo, negli anni, paga. Se tu sei solida come società questo ti porta un gran guadagno.
Quando giochi ogni 3 giorni è possibile incappare in prestazioni non ottimali.


C'è chi dice che diamo più attenzione alla coppa? Io credo il contrario, in campionato siamo più tesi e più ansiosi, perchè il pubblico è maggiore e c'è un maggiore senso di responsabilità. La squadra sente il clima, sente quanto è seguita, e ogni tanto un po' di ansia da prestazione ce la siamo messa da soli.

La partita con Sassari. Noi insieme staremo da giovedì, abbiamo tre giorni per preparare la partita. Sassari sulla carta ha potenzialità immensa, e ha avuto alti e bassi. Credo che la solidità della gara e nella conduzione del ritmo sia la cosa più importante.

Quanto aiuta negli allenamenti avere 11 giocatori "veri"? Credo sia essenziale. E cito anche Matteo Berti che piano piano migliora, e anche Gora Camara che purtroppo è infortunato, ma è stato importante quando Qvale aveva problemi. I giovani non vengono da noi solo per farci allenare, se meritano vanno in campo.


( Foto Fabio Pozzati / ebasket.it )

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