Meo Sacchetti, coach della Vanoli Cremona e della Nazionale, è stato intervistato dal Resto del Carlino. Un estratto delle sue parole.

Il raduno della Nazionale, Faremo un elenco dei giocatori che lavoreranno con noi. Poi, dal 22 luglio, inizieremo a stare in palestra con un gruppo dove ci sarà chi non c'è mai stato e chi c'è stato poco, ma abbiamo 40 giorni e tante partite per conoscerci. Chiaramente sono molto legato a chi ci ha portato ai mondiali, però, adesso siamo chiamati a fare delle scelte con dei giocatori nuovi e importanti. Dobbiamo arrivare a remare tutti dalla stessa parte e a essere coesi: la nazionale non è un club, ma ci rappresenta tutti.

Che campionato sarà? L'arrivo di Messina nella squadra che negli ultimi anni è sempre stata la più forte sarà uno stimolo per tutti e allo stesso tempo un bel problema. Nessuno può mettere in discussione il suo valore e in giro c'è la paura, molto fondata, che Ettore quest'anno lascerà agli altri solo le briciole. E' stato l'acquisto migliore che Milano poteva fare, al di là dei giocatori che andrà poi ad ingaggiare, perché è il migliore di tutti.

Torna il derby tra Virtus e Fortitudo. Rappresenta un esempio, visto che in questi anni nei nostri palazzetti è un po' mancata una sana rivalità. Mi riferisco a quegli sfottò che rendono più bella la partita: possono anche dare fastidio ma non sono offensivi. La rivalità tra le due tifoserie di Bologna è intelligente proprio perché c'è la presa in giro senza arrivare all'offesa pesante. Purtroppo in altre partite altrettanto sentite c'è la tendenza a trascendere e ci sono stati anche scontri fisici. Questo non mi piace e dovremmo tutti fare uno sforzo per evitarlo.

Giampaolo Ricci affronterà l'esperienza in Virtus. Sono molto legato a lui e gli ho detto che era arrivato il momento di dimostrare la maturità che aveva raggiunto. Per lui all'inizio non sarà facile giocare in una squadra esigente come la Vu Nera dove avrà meno spazio rispetto a Cremona. E' un ragazzo intelligente e dal carattere molto duro, era giusto.

L'obiettivo dell'Italia ai mondiali? Vincere la prima partita, perché sono manifestazioni importanti dove ci sono squadre molto più forti di noi. La pallacanestro, però, insegna che i valori sulla carta vanno dimostrati sul campo e noi vogliamo dimostrare, con la nostra durezza e sfacciataggine, di potercela giocare con tutti.

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