In merito alla possibile revoca di alcuni degli scudetti vinti dalla Mens Sana Siena, e alla possibile (ma decisamente improbabile) assegnazione alla Virtus di uno di essi, quello del 2006/07, il Resto del Carlino ha sentito Claudio Sabatini, patron bianconero dell’epoca.

Ecco le sue parole: Le anomalie iniziarono prima del 2006. Il 31 agosto 2003 revocarono l’affiliazione del club. Fu una sorpresa: io scesi in campo dopo aver parlato col presidente federale di allora - Fausto Maifredi - che mi disse molto chiaramente che se Madrigali si fosse fatto da parte e se avessimo sistemato i 38 milioni di debiti che la società aveva non solo coi tesserati, avremmo riottenuto l’affiliazione. Ci riuscimmo, ma il Consiglio Federale smentì il suo presidente. Solo dopo capii il motivo.

Perchè? La Virtus aveva dato fiducia all’Uleb nel fondare l’Eurolega. Ancora non c’era il discorso delle licenze, per cui il nostro diritto non dipendeva dai risultati sportivi. L’unico modo per far partecipare Siena era farci fuori, per quello a noi fu preferita Messina.

Nel 2007 - in finale scudetto contro Siena - i dubbi vennero confermati? Bisogna fare due premesse. La prima è che se ci fosse stato il presidente federale di oggi, Gianni Petrucci, certe cose non sarebbero mai successe, la seconda è che mia nonna è campata 94 anni perchè si è sempre fatta gli affari suoi. Non porta bene mettere il naso nei bilanci di altri e in ogni caso Siena come modello organizzativo non si può discutere. Nella finale scudetto di due anni fa stavano per battere Milano nonostante tutti sapessero che sarebbero spariti la settimana successiva. Nello sport non basta essere ricchi e potenti per vincere 7 scudetti di fila, occorre avere una struttura che gli altri non avevano. Sono altri gli episodi che mi hanno fatto sorgere qualche dubbio.

Quali? Noi perdemmo una Coppa Italia contro la Benetton che schierava un giocatore che non poteva essere tesserato: Erazem Lorbek. Per giustificare che non potevano togliere il titolo a loro e assegnarlo a noi parlarono di un vuoto nel regolamento. Benetton e Montepaschi avevano un peso superiore a tutte le altre.

Con quella Coppa Italia avremmo ottenuto la licenza triennale di Eurolega? L’Eurolega non porta bene. Lo scherzo del 31 agosto 2003 ci è costato due anni di Legadue, 850mila euro in contanti per comprare il Progresso, la perdita di tutti gli affiliati tra cui Belinelli e la creazione della Virtus 1934 per essere sicuri che non tornassimo in fretta in serie A e reclamassimo il nostor diritto. Siamo riusciti a chiamarci nuovamente Virtus solo grazie alla fiducia e al sostegno dei tifosi.
C’è un’altra coppa Italia che non dimentico: Gigi Lamonica è reputato un ottimo arbitro, in effetti di fischiate come quella su Boykins non ne ho più viste fare… Anche con quel titolo avremmo ottenuto la licenza triennale.

Sabatini ha parlato anche di attualità: dato che è azionista di Virtus Pallacanestro con 4 quote, gli è stato chiesto se parteciperà al prossimo aumento di capitale della società. No. Non posso più permettermi di spendere i 12 milioni che misi in 10 anni come proprietario. I miei amici possono stare tranquilli. Credo che si debba dire un grande grazie al lavoro fatto dal mondo Coop in questi due anni e allo stesso tempo penso sia utile fare chiarezza. Qualcuno si è sorpreso per avere visto due mutui nel bilancio della Virtus, uno per il museo, l’altro per la palestra Porelli. Basta vedere i ricavi dei premi NAS per vedere come sono ampiamente ripagati. Nei prossimi 20 anni la Virtus dai suoi ragazzi avrà guadagnato circa 5 milioni di euro, estinti i mutui rimarrà un guadagno di oltre 2 milioni. Il 31 agosto 2003 non c’era nessuno, ma tanti ci hanno dato fiducia e questo ci ha consentito di costruire questo patrimonio.

BASCIANO: VENERDI' VERRA' CONVOCATA L'ASSEMBLEA DEI SOCI VIRTUS CHE DECIDERA' SULL'AUMENTO DI CAPITALE. IO SOGNO DI RIVEDERE IL CARTELLO "BASKET CITY" ALL'AEROPORTO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE