Guido Rosselli - uno dei più positivi nella sconfitta bianconera di Ferrara - è stato intervistato da Luca Sancini su Repubblica.
Ecco le sue parole:

Rosselli, il suo 67-64 in contropiede solitario a 8" dalla fine poteva essere il canestro della vittoria. Invece da lì s'è aperto l'incubo. Infatti, potevo pure non segnarlo, a ripensarci poi. Eravamo a +1 e potevo far passare altri secondi, ma dopo siamo tutti bravi a rigiocarla. Detto ciò, non siamo stati abbastanza cinici nei momenti in cui serviva. La partita non doveva neanche decidersi in quegli ultimi otto secondi.

Quando allora? Quando siamo andati a +11 verso la fine del secondo quarto, scendendo negli spogliatoio sul +5, e fa una bella differenza. Lì è cambiata la partita, loro si sono rianimati ed eravamo pure stati bravi a riprendercela, ma hanno iniziato con il corri e tira e noi ci siamo cascati.

In che senso? Li abbiamo seguiti in sentieri a loro più congeniali e non dovevamo farlo. Noi siamo una squadra che può avere tanti protagonisti, tante soluzioni in attacco. Ma sono cose che emergono - però - se non ti dimentichi di eseguire i giochi, cosa che invece abbiamo fatto.

Può fare male, anche in prospettiva futura, perdere così? Personalmente, se guardo alla partita nel suo complesso vedo che abbiamo ritrovato la difesa, perchè nei 40' Ferrara l'abbiamo tenuta sotto i settanta, e a metà campo le cose hanno funzionato. Quindi, se non guardiamo le partite con i se e con i ma, vedo pure buone cose. C'è però mancata la gestione nel finale. E questa sconfitta brucia di più che quella con Ravenna.

Domenica sera tra i ragazzi della squadra giravano facce scorate, avvilite. Ai più giovani perdere sembra quasi una strada senza uscita. Mah, li capisco, hanno 18 anni appena, ci sta che somatizzino la cattiva giocata. Ma si deve crescere, con loro ci lavoro in palestra tutti i giorni e so che hanno la testa giusta e il carattere per reagire. Poi l'età e l'esperienza fanno l'equilibrio, nel dare il giusto peso a errori e successi. Ci siamo noi più vecchi per curare questo aspetto, diremo loro che c'è tutto un campionato davanti e che si deve rimanere tranquilli.

La stagione, appunto. Da dove ricomincia la Virtus? Riprendiamo domani e mi auguro che Ndoja ci dia la bella notizia che torna ad allenarsi con noi. C'è la trasferta di Udine tra dieci giorni, c'è tempo per fare le cose bene. Guardo la classifica e vedo che siamo ancora tutti lì. Siamo una buona squadra e lo penso anche dopo due sconfitte, poi dispiace perdere così, e tanto.

FORTITUDO E VIRTUS, LE PAGELLE DELLA STAGIONE, GIORNATA 5
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE