A margine della presentazione di Devyn Marble, il DS Virtus Paolo Ronci ha fatto il punto sulla situazione bianconera a livello sportivo e societario, parlando coi giornalisti presenti.

“Marble non è un piano B, è un giocatore che ci interessava da questa estate, che ha caratteristiche che possono ben impiantarsi nel nostro sistema. Come ha detto lui non è egoista, sa giocare di squadra, e deve inserirsi in una squadra che è prima in classifica, prima negli assist, che punta molto all’extrapass. Golden State gli aveva offerto l’NBA, e come ogni americano quando ci sono questo tipo di proposte ci è andato senza pensare a minutaggi o spazi. Ha portato avanti questa scelta, poi è andato in G-League a Santa Cruz, e quando ha capito che in stagione non avrebbe avuto altri contatti con i Warriors si è aperta la porta Europa e noi lo abbiamo contattato subito. Tra restare in G-League e venire in Virtus a cercare di vincere qualcosa ha preferito l’Europa, lui stesso ha detto che non avrebbe fatto scelte poco competitive”.

Rinforza il reparto esterni. “Era quello di cui avevamo bisogno. Prima serviva un aiuto ai lunghi ed è arrivato Delia, che ci ha dato possibilità di dare riposo a Gamble ed Hunter e abbiamo visto come è servito, anche in allenamento. E’ importante avere un roster lungo, tra gli esterni sapevamo che mancava una pedina dovendo giocare ogni tre giorni, non ne abbiamo scelto uno a caso ma abbiamo preferito fin qua andare avanti con i nostri, di cui siamo sempre orgogliosi. Non c’era grandissima necessità di mercato per una squadra che sta facendo benissimo dalla prima palla a due, vogliamo che venga dato merito e credibilità a chi c’è, e per questo non volevamo mettere dentro qualcuno solo per metterlo. Serviva qualcuno che avesse le giuste caratteristiche per inserirsi in questo contesto, Djordjevic ha scelto lui e la proprietà ci ha assecondato capendo che stiamo andando avanti in una logica ben precisa. E’ chiaro che le ambizioni non si sono fermate solo perché la squadra sta andando bene, si capisce che la proprietà continui ad investire, la Fiera lo dimostra, e penso sia una cosa buona per tutti i virtussini: non ci si accontenta, si guarda avanti, si vuole fortemente posizionare questo club nei piani altissimi del basket italiano e internazionale. E questo inizia ad esserci riconosciuto, dato che stiamo entrando anche nella politica della pallacanestro: quando Virtus torna ad essere presente, con Baraldi, ai tavoli importanti dove si discute la riorganizzazione del basket, è giusto sottolinearlo. Ed erano tavoli che da tanto tempo non frequentavamo”.

Marble conosce Baldi Rossi, è di Detroit come Hunter, è stato allenato dallo zio di Weems. “Fa parte dei dettagli con cui crediamo debbano essere portate avanti le scelte. La maniacalità verso questi dettagli non devono mancare, ogni settimana aggiungiamo e togliamo informazioni su giocatori che stiamo seguendo. E’ la prova che non facciamo le cose a caso, e se anche non parliamo troppo non è per questo che non si lavori in profondità. Anzi, quando riusciamo a tenere per noi le cose che stiamo facendo, sul mercato, non è per mancanza di rispetto ma per curare ogni cosa senza che ci siano manovre di disturbo”.

La Virtus in che momento è? “Domani è fondamentale, in un girone a 4 non si possono sbagliare le partite casalinghe. Il momento è buono, positivo, sabato a Venezia c’è stata una ottima prestazione che ora va dimenticata. Dobbiamo essere consapevoli che il lavoro sta dando risultati, ma ricordare che si deve andare avanti, cercando di mantenere la posizione che ci siamo conquistati. Dopo ci sarà il Partizan, l’Intercontinentale, la Coppa Italia, si va verso la designazione finalmente di qualche titolo in palio, e vedremo quale sarà la nostra risposta”.

Il video, grazie a Sportpress.

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