Se prova di maturità doveva essere, prova di maturità passata per una Fortitudo che non è esattamente splendore e meraviglia estatica, ma che dimostra una eccellente tenuta mentale andando a sbancare Rimini – che aspettava ‘sta partita come l’evento dell’anno – con la capacità di trovare alternative al proprio gioco una volta esaurita la spinta di un attacco capace di 30 punti nel primo quarto. Sesto posto, almeno, in cascina, e tanta nebbia che chissà se si potrà dissipare.

Si parte con tanta Svizzera nel gioco Fortitudo: la palla viaggia che è una meraviglia, e a parte qualche sbavatura quando si cerca di servire Davis si fa canestro, più o meno, ad ogni, azione. Rimini sbanda, Bologna gongola, 24-14 al 7’. Solo una squadra in campo anche dopo i primi cambi, si viaggia in carrozza, 30-19 al 10’.

Si continua a segnare abbastanza spesso, ma piano piano Rimini, che di fatto ci prova solo da fuori, prova a dimezzare il decino di scarto grazie soprattutto alla verve di Meluzzi. La partita diventa spezzettata e fin troppo interrotta, e quel che si interrompe è il flusso offensivo di Bologna: si continua a non sbagliare praticamente mai quando si riesce a tirare (12/13 da 2 punti), ma troppe son le palle che finiscono in parterre, e buon che nel batti e ribatti delle ultime azioni Rimini cicca il -2 e Panni, dall’altra parte, va in acrobazia per il 46-40 del 20’.

Bella prima, dopo l’intervallo la gara diventa un discreto ciapanò collettivo di due squadre che faticano a ragionare preferendo non facili fortune frettolose. Rimini sbava varie bocce pareggio, Bologna resta aggrappata al solo Thornton, Aradori prova tanto e mette a volte, Johnson si sblocca ma è la difesa che perde troppe volte gli esterni. Per cui Tassinari, allo scadere, sfonda per la prima volta da ore il muro del -3, per il 61-59 esterno del 30’.

Ossigeno puro arriva da due imprevisti, ovvero Barbante con due recuperi e Davis con una tripla, con solco che torna largo di 9 lunghezze. C’è sempre il possesso del punteggio ma non della partita, e con l’attacco che sembra sempre meno logico e più estemporaneo Rimini arriva al -1 sciupando, poi, possibili gol sorpasso. E allora si torni da Thornton, che è in una di quelle giornate dove farebbe canestro anche tirando asciugamani, e si torni da un Cucci in precedenza con le gomme sgonfie. Un altrimenti irritante Landi infila il -3, e gioia è il rimbalzo d’attacco di Fantinelli, dopo sdeng di Aradori, che tiene vivo un possesso cilieginizzato da libero di Thornton. Meluzzi punisce con una atroce tabellata per il -1, Aradori si fa perdonare con i liberi del +3, Tassinari quasi fa la magata con libero sbagliato e rimbalzo offensivo, ma non gli va fatta bene. A lui, mentre a Bologna va benissimo.


(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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