Giampaolo Ricci è stato intervistato dalla Provincia di Cremona.
Un estratto delle sue parole.

Rilassato? "Non ancora. Sto cercando di recuperare al massimo da un piccolo fastidio al ginocchio e aspetto.
Una chiamata della Nazionale. Mi piacerebbe poter dare il mio contributo.
Più passano le ore e più mi rendo conto di quello che abbiamo fatto. Abbiamo vinto uno scudetto fantastico, abbiamo fatto la storia di questa città, scatenato un entusiasmo pazzesco. È arrivato dopo una stagione non proprio lineare, con qualche alto e basso. Ce lo siamo meritato.
L'emozione di alzare la coppa? Pazzesca. Ho sentito tutta la città che sollevava con me quel trofeo. Un onore.


C'era già stata la vittoria della coppa Italia a Cremona nel 2019. È vero chi dice che giocare una finale ti aiuta a raggiungerne un'altra. Dopo Cremona ho giocato tanti trofei con Bologna e non è mai andata benissimo. Ma questa volta è stato diverso. Aver avuto quell'esperienza con la Vanoli mi ha aiutato, questo è certo. Le emozioni della vittoria sono diverse, ma identiche come intensità. Questo scudetto è partito da lontano, dopo due anni di fatiche. La scorsa stagione è stata fermata dal Covid quando eravamo in testa, ora abbiamo avuto l'occasione di giocarci le nostre carte e lo abbiamo fatto nel migliore dei modi. Coach Djordjevic è stato bravissimo a farci concentrare su una partita alla volta, senza mai fare troppi salti in avanti".

Quando avete capito di potercela fare? Le due vittorie contro Brindisi in trasferta ci hanno dato grande consapevolezza. Abbiamo costruito i nostri successi sul lavoro difensivo e sulla solidità. Dopo la prima gara contro Milano ci siamo detti 'non succede, ma se succede?'. Il percorso poi è stato difficile ma bellissimo. Nell'ultima gara, nonostante il palazzetto non potesse essere completamente pieno, si respirava un'elettricità favolosa. Vedere piazza Maggiore piena di gente in festa dopo la gara è stato incredibile" .

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