Sade (la cantante, non il marchese) cantava di quanto fossero dolci i tabù. Certo, come no, dipende se si parla di erotismo o meno, e probabilmente non è che nel basket la disquisizione su codesto argomento possa essere definita, come dire, on topic. Tabù trasferta, per una Fortitudo che in casa non sembra avere particolari problemi se non quello di stare attenta alla propria concentrazione, mentre fuori casa, ecco, sappiamo tutti che le cose vanno un po’ diversamente. Le cifre, pur al netto del fatto che per due gare la “casa” è stata Rimini, raccontano cose interessanti, se vogliamo. Intanto, in trasferta la Fortitudo segna meno, alquanto meno: 68.4 contro i 79 casalinghi. E ne becca di più, 81 contro 69. La valutazione crolla da 87 a 56, le percentuali scendono (48% da 2 e 40% da 3 contro 45% da 2 e 38% da 3), si perdono 3.8 palloni in più e se ne recuperano 3.1 in meno, e si danno via 6.7 assist in meno. Tradotto, la qualità non è delle migliori.

Davide Lamma, di recente, ha poi fatto presente che qualche cosa il metro arbitrale lo ha fatto pesare, quando si gioca fuori casa. Le cifre dicono che il bilancio tra falli fatti e subiti è di 22 a 21 in casa, 25 a 18 in trasferta. In soldoni, la Fortitudo è meno pericolosa e, forse, non riesce a difendere duro come al Paladozza, perché le fischiate sono più frequenti. Poi è vero che Boniciolli, nel post Treviglio, ha fatto presente che perdere duemila palloni nel primo tempo non è imputabile agli zifolatori, ma è evidente che l’esportare il proprio gioco, specie quando è caratterizzato dalla durezza difensiva a metà campo, non è la cosa più facile. E allora, si dovrebbe lavorare di testa per trovare alternative, partendo da una qualità offensiva migliore per andare a sopperire, chissà, la difficoltà di strozzare le azioni avversarie nella culla.

Recanati, quindi. Realtà relativamente recente nel mondo del basket, nata nel 1982 e promossa prima in B2 (2008) e B1 qualdirsivoglia (2010), non è più scesa di categoria grazie anche ad un ripescaggio, e lo scorso anno con il terzo posto in regular season di Silver ha ottenuto il miglior risultato della propria storia. Stavolta le cose vanno e non vanno, con record di 4-8 speculare tra casa e fuori (2-4), ma molto vitale visto che le ultime due sconfitte casalinghe sono arrivate con Verona e Brescia, e in entrambi i casi davvero allo sprint. Allenata da Andrea Zanchi, Recanati si fonda sulla voglia di esplodere del lungo americano Kenny Lawson (19+9 più o meno fin qua) e dell’ala Adam Sollazzo, già discretamente esperto di queste categorie (17+7). Squadra che gira principalmente sei giocatori, gli altri sono il play Andrea Traini, alla ricerca di un rilancio dopo tanti infortuni, il lungo Attilio Pierini (che già giocava a Recanati quando un abitante sospirava per tal Silvia), il forse mai realmente esploso Daniele Bonessio, e l’eterno Dimitri Lauwers, visto tra le tante cose anche in Virtus. Ovviamente nessun precedente, quindi il PalaCingolani è una novità assoluta nel tour fortitudino della penisola.

Si gioca domenica, ore 18. Marco Carraretto, ieri fermo per un problema all'anca, è da considerarsi in dubbio.

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PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE