L'ex coach di Casale Monferrato, Marco Ramondino, è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.

La Virtus vista fin qui. Mi sembra un gruppo equilibrato. Atteggiamento ottimo, spirito, sacrificio, altruismo. E il bell'ambiente che a Bologna non manca mai. E' presto, mi sembra abbia tante soluzioni, quintetti e possibilità. Però da esplorare: giocatori nuovi, staff nuovo, per esprimere potenziale avrà bisogno di tempo e lo dico da allenatore. Più cerchi assetti particolari, più serve conoscenza, non tra i giocatori, ma anche capire cosa è più funzionale.
Finora hanno impressionato Taylor e Punter. Punter lo seguivo da quando giocava al college, ha fatto un percorso di crescita continuo, un gradino alla volta. Ha enorme potenziale realizzativo. Tavlor lo conosco meno, mi ha impressionato il suo atteggiamento, la carica agonistica, l'energia, e i tentativi di essere leader. In generale mi sembra un gruppo equilibrato, intendendo verso l'alto. Messa insieme bene, scegliendo il giocatore dopo con le caratteristiche per abbinarsi a quello preso prima, non il migliore in assoluto, quello più funzionale. Non lo dico perché c'è Marco Martelli a lavorare assieme a Sacripanti, tecnico esperto e che saprà trovare la formula giusta.
Che rapporto c'era a Casale con Martelli? Una simbiosi, in una realtà piccola dove si tendeva all'eccellenza. Lui è estremamente diretto, schietto, un professionista come pochi in Italia, "one of kind" direbbero gli americani. I confronti li abbiamo avuti, come giusto che sia, penso ne sia uscito fuori un buon prodotto.
L'esperienza bolognese, alla Biancoblu. Intanto se lo ricordano in pochi. Bologna è un posto eccezionale, più che rimpiangere di esserci stasto un anno solo, penso sia bello averlo vissuto.
Ed essere stato assistente di Markovski. A proposito di "one of kind" land. Geniale è l'unica parola che si possa usare per lui. Se gli poni una domanda, mentre risponde ha già fatto quattro passi avanti.

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BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91