Il coach della Virtus Alessandro Ramagli - in conferenza stampa - ha presentato la partita di domani contro Trieste. Si gioca alla Unipol Arena alle 20.30, con diretta TRC e Radio Bologna Uno.

Ecco le parole dell'allenatore bianconero.

Si incontrano due squadre in serie positiva. “Le idee semplici spesso sono vincenti, quelle arzigogolate rischiano di non essere comprese. E l’idea semplice che ha guidato Trieste a migliorare il proprio andamento è quello di utilizzare alcuni giocatori scalandoli di ruolo. Green, giocatore molto importante e che avrà un upgrade significato in futuro, è una guardiona che gioca in ala piccola; Parks è un’ala che gioca da secondo lungo, Daros – che conosco bene, grande intelligenza cestistica – è un’ala forte che gioca da centro. Questo ha cambiato alcuni aspetti delle caratteristiche di Trieste, diventata più atletica, con ritmi maggiori di gioco, e così sono arrivate le vittorie, alcune altisonaneti, perché saltano e corrono come nessuno altro nella categoria. Hanno due americani che saltano sopra il ferro, e cavalcare queste caratteristiche favorendole con un centro come Daros ha fatto loro prendere il volo. A questo aggiungiamo una società tranquilla, uno sponsor entrato nella società stessa, tante certezze, e questo ha portato ad un rinforzo come Cittadini. E’ un roster molto profondo, molto pericoloso, molto sfacciato nel senso giusto perché sono garibaldini ed energici, cose che sarà indispensabile pareggiare per essere competitivi contro di loro”

Servirà uno sforzo extra sul piano delle energie? “Il dato di fatto è che abbiamo giocato tre partite in una settimana, poi abbiamo avuto una settimana corta con gara di sabato ma raduno della under 18 con tre nostri coinvolti, e ora un’altra settimana di tre partite. Poi la mia idea è che abbiamo ancora birra, e che in queste due gare che rimangono noi possiamo far uscire altre energie. Contro Recanati il calo forse è stato figlio di averla creduta vinta troppo presto, mi sa. Ciò non toglie che non siamo al massimo della energia, ma un po’ di benzina, ripeto, ancora ce la abbiamo”

Sono due partite che cambieranno qualcosa? “No, piuttosto chiudono un momento molto intenso, tra partite, raduni, altre partite, e il successivo raduno per gli Europei under 18. Quindi, dal 12 al 23 dicembre, rischiamo di avere quattro giocatori indisponibili. Quindi il nostro periodo di grande attenzione sui carichi di lavoro non so quando finirà, poi ci saranno altre partite molto ravvicinate. Prenderemo il polso della nostra situazione cammin facendo, non è che dopo l’undici dicembre ci saranno comodità, anzi. Si possono fare amichevoli, si possono dosare i carichi di lavoro, ma servirà tenere le antenne ben dritte. Sarà un bel test, per chi va sul campo e per chi deve gestire il gruppo. E’ come se facessimo le coppe, senza giocare. Poi magari ne usciremo bene, ne usciremo male, ma questo dipende da come lavoreremo. Quindi non ho la sensazione che domenica si chiuderà un ciclo: navigheremo a vista ancora per molto tempo, e servirà tenere gli occhi davanti evitando di cozzare contro iceberg”

Un obiettivo potrebbe essere la Final Eight, ci state pensando? “Mancano ancora cinque partite e la classifica è veramente compressa, quindi si deciderà tutto alla fine. Un obiettivo viene dato a inizio stagione, la Coppa Italia non è stato prefissato, poi durante l’anno è anche intelligente cambiarli, questi obiettivi. Quindi se possiamo competere per un posto nelle finali, sarebbe stupido non pensarci, e allora ce la giocheremo. Ma quel che conta è il processo di crescita, più che la posizione in classifica, da questo capirò quali sono i veri obiettivi che potremo cercare nel girone di ritorno. Se però dovessimo arrivarci ben volentieri, non dimenticando che io questa coppa l’ho vinta, ma nessuno può ritenerla un obiettivo primario, perché tutti abbiamo motivazioni diverse. Resta comunque una bella kermesse, un modo per valutare le proprie ambizioni, ma non è una ossessione”

Spissu è in crescita. “Siamo una squadra nuovissima, e il regista è sempre quello che deve pensare per tutti. Questo finisce per farti pensare meno a te stesso, e ciò porta a sottovalutare il suo rendimento: non è che se non segna da 3 non gioca bene, lui come Penna devono far vedere il loro sedere ai compagni. Se sono sederi bassi, che stanno mordendo le caviglie degli avversari, allora anche gli altri li seguono. E questo non è stato mai considerato da nessuno, lui e Penna lo hanno fatto per dieci gare consecutive”


Il video della conferenza, grazie a Sportpress


GIOVEDÌ 22 DICEMBRE FORTITUDO IN AMICHEVOLE A SIENA
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE