Ci deve essere un che di sadico, nel rapporto tra la Rai e l'Italbasket, intendendo ovviamente la Rai generalista. Perchè solo uno psicanalista sarebbe capace di capire come mai la Rai continui ad illudere e poi sbertucciare il basket, e come mai il basket continui imperterrito a cercare ostello laddove è chiaro che di aprire 'sta porta proprio nessuno ne vuole sapere. E quanto successo ieri, con la partita Virtus-Milano interrotta su Rai2 per questioni parlamentari (nemmeno poi così drammatiche, se vogliamo), non è altro che l'ennesimo episodio di una lunga storia di non amore che va avanti da sempre. Probabilmente il fattaccio è dovuto a una mancanza di comunicazione tra operatori RAI bolognesi e romani, ma comunque sia andata non è stata una bella figura.

E non stiamo nemmeno ad entrare nell'album dei ricordi, nelle partite del sabato pomeriggio interrotte a 30" dalla fine, o quelle che non si sapeva quando sarebbero iniziate, o quelle che venivano sì irradiate, ma con la cronaca degli ultimi 45" che veniva dimenticata perchè si era iniziata l'epoca degli sms e qualche Pippo da Ladispoli chiedeva chi avrebbe vinto l'NBA, mentre magari Virtus e Treviso (ma potevano essere Fortitudo e Roma, ci siamo capiti) erano agli ultimi, ignorati, possessi. Oggi lo sport in chiaro è quasi osteggiato, aperto ai grandi eventi ma trattato come ospite indesiderato. O, semplicemente, in mano a gente che poco o niente sa: quanto successo con Sinner un mese e mezzo fa, con il direttore di Raisport a raccontare che Il tennista italiano ha vinto il Master vincendo il terzo set del tiebreak spiega tutto (era un Atp250, e il tiebreak del terzo set).

Ma il problema non è la Rai generalista, che nemmeno aveva cercato di promuoverla, questa incursione cestofila nel sonnolento pomeriggio post prandiale della domenica della Sacra Famiglia: il problema è chi continua a cercarla, ignorando il palese disinteresse dei vertici. E non serve nemmeno sciorinare la bella sfida tra Armani e Zanetti, perchè lo spettatore medio di Rai2 forse li conosce come sarti e caffettari, non certo come imprenditori sportivi: figurarsi la sfida tra i quasi sconosciuti, per quel target, Belinelli e Datome, o ancora peggio Rodriguez e Teodosic. Sono calciatori? Tronisti? Politici? No? E allora chi sono?

Lo sport ormai ha le sue nicchie: il basket ha la sua dignitosissima Raisport, e la meravigliosa Eurosport, e deve non diciamo rassegnarsi a questo, ma capire che il mondo è cambiato, dai tempi dei megacontratti e degli obblighi - peraltro non sempre mantenuti, come detto - a dirette sulle prime reti Rai. Non dimenticando che pure La7, anni fa, fece uguale: diretta promessa, poi scaraventata su La7d, e infine rimossa. Meglio stare laddove un minimo di rispetto c'è, e se la mitologica casalinga di Voghera non verrà raggiunta dalle prodezze dei cestisti, amen. Non è che Armani o Zanetti possano protestare segando inserzioni pubblicitarie, e allora se a Mamma Rai il basket non interessa, allora meglio evitare di continuare ad inseguirla, e investire altrove. Ma un'altra offesa come quella di ieri, gli spettatori interessati, non se la meritano.

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