L'AD della FIAT Torino, intervistato da Tuttosport, ha ripercorso le fasi del salvataggio della società con l'ingresso di Dimitry Gerasimenko.
Un estratto delle sue parole.

Massimo Feira ripercorre l’operazione Gerasimenko che di fatto ha salvato Torino.

Paura di non farcela? In moltissimi momenti, ma non è mai mancata la determinazione. Il momento di sconforto c’è stato il martedì precedente, verificata in assemblea che la ricapitalizzazione non era possibile. È vero che grazie ad Antonio Forni e il pagamento degli stipendi di febbraio aveva dato quasi la garanzia di finire la stagione. Quasi perché i giocatori avrebbero comunque potuto lasciare, causa i ritardi. Ma la situazione era disperata.

Chi ha fatto il primo passo? Gerasimenko aveva più volte dimostrato interesse per la piazza, ma non si era concretizzato nulla. Verificato con Giovanni Paolo Terzolo che non c’erano più possibilità, abbiamo chiamato l’agente Federico Paci che ci ha messo in contatto con Gerasimenko. Il quale, da grande appassionato, ha dimostrato subito interesse, ha detto che Torino non poteva scomparire. Non ha chiesto garanzie né ruoli. Ha semplicemente detto: “Quanto serve?” Poi ha detto di voler essere parte di una cordata. Ed è il nostro obiettivo perseguire la riunione di più forze locali.

I suoi problemi? Abbiamo chiesto, educatamente, della sua situazione e lui ci ha risposto che un problema era risolto e un altro in via di soluzione. Su Cantù non posso esprimere giudizi, non conosco il passato. Registro che fino ad ottobre dai controlli Comtec non era emerso nulla».

La reazione di FIP e Legabasket. Non amo esprimermi per comunicati, l’avevo detto in occasione della trattativa con Leonis. Non mi risulta però che ci siano provvedimenti inibitori per Gerasimenko. Credo che potrebbe anche rivestire la carica di presidente di un club. Sono sempre stato un sostenitore dei controlli, indispensabili, dunque considero i due comunicati un po’ fuori luogo. L’imprenditore russo ha accolto il nostro appello.

Ora ha il 75%. Ma è disponibile a cedere una buona parte. A scendere di un bel po’ sotto il 50%. L’assemblea ha sottoscritto una ricapitalizzazione di due milioni di euro. Le quote versate subito permettono la ricomposizione di un patrimonio di circa un milione di euro che consente di arrivare a fine stagione e di adempiere agli impegni. Dopodiché è aperta la possibilità da patte di investitori, di sottoscrivere quote. Gerasimenko è disposto a cederle.

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