La questione degli ingressi limitati nei palasport - con conseguenti incassi ridotti o nulla - tiene banco in tutta la serie A, con le società comprensibilmente preoccupate.
Una di quelle più tranquille è la Pallacanestro Cantù. Come ha spiegato il presidente Roberto Allievi a La Provincia, infatti:
È evidente, ovvio, che mancando gli incassi, mancano introiti importanti, ma noi ci siamo attrezzati per tempo, consapevoli che avrebbe potuto essere un’annata di magra alla voce incassi. E così abbiamo posto le basi per ovviare a questo inconveniente. Comprendiamo che per il movimento si prospetta una stagione complicata, ma siamo sufficientemente tranquilli per permetterci di rinunciare a toni catastrofisti.
Sulla possibile apertura al 25%: “Personalmente ritengo che avere 1.650 persone in un palazzo come quello di Desio che ne può ospitare sino a 6.500, rappresenti un numero in grado di garantire il distanziamento fisico/sociale richiesto e costituisca un’adeguata presenza di pubblico alla luce tra l’altro dei rigorosi protocolli ai quali dobbiamo attenerci. Dopodiché non sono certo io il più titolato a parlare di questi argomenti. Tra l’altro, occorrerebbe verificare anche l’eventuale risposta dei tifosi perché sinora, un po’ ovunque, mi sembra di aver notato una certa riluttanza nel tornare a palazzo. La campagna abbonamenti dovrà essere studiata con attenzione e adeguata alle nuove condizioni che si presenteranno. Per quanto ci riguarda, l’avvieremo se e quando sarà possibile, anche se al momento non possiamo ancora prevedere nulla.”

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